Dopo una partenza sottotono, peggiorano le vendite sui principali mercati azionari del Vecchio Continente, che si avviano a chiudere in territorio negativo e vicini ai minimi di giornata, in scia ai timori di una Federal Reserve sempre più aggressiva in tema di tassi di interesse.
In questo contesto il FTSE Mib, dopo aver perso i 24.500 punti, si avvia a terminare le contrattazioni nei pressi dei 24.300 punti sotto i quali si avrebbe un test sui 24.200 punti, che rappresentano i minimi di aprile. Tra i titoli che a Piazza Affari fanno registrare una delle peggiori performance troviamo Amplifon nel giorno in cui sono stati approvati i dati del 2021. Andiamo a vederli nello specifico.
Azioni Amplifon: i dati finanziari del 2021
L'assemblea degli azionisti ha approvato il bilancio 2021, che si è chiuso con un risultato netto di 175,2 milioni di euro, in crescita di oltre l'81% rispetto al 2020. Per quanto riguarda i ricavi questi sono aumentati del 29,5% portandosi a 1,948 miliardi di euro, mentre l'EBITDA ha raggiunto la cifra record di 482,8 milioni di euro risultando in crescita non solo rispetto al 2020 (+32%), ma anche sul 2019 (+26,8%)
A fine 2021 l'indebitamento netto è salito dai 633 milioni di euro di fine 2020 agli 871 milioni attuali e riflette investimenti, dividendo e acquisti di azioni per oltre 600 milioni di euro. Infine la società ha deliberato sia un dividendo di 0,26 euro per azione, che sarà staccato il 23 maggio 2022, che un nuovo piano di acquisto di azioni proprie, fino ad un ammontare massimo del 10% del capitale. Andiamo ora a vedere l'impostazone di breve e medio periodo sul titolo.
Azioni Amplifon: analisi tecnica e strategie operative
Il rimbalzo partito dai minimi degli ultimi mesi posti sulla soglia dei 34 euro si è interrotto nei pressi dei 43 euro. Da questi livelli si è innescata una nuova fase correttiva che sta spingendo le quotazioni in direzione dei prossimi supporti situati in area 37-37,50 euro. Nel breve termine diventerà importante la tenuta di questi livelli per evitare una prosecuzione delle vendite in direzione dei 36-36,30 euro.
Al contrario, una conferma dei prezzi sopra i 37-37,50 euro potrebbe innescare un rimbalzo delle quotazioni che comunque non cambierebbe il trend discendente partito ad inizio aprile. Per avere un segnale di forza i corsi dovrebbero invece portarsi oltre la soglia dei 40 euro, sopra i quali potremmo assistere a nuovi allunghi verso i 41,30 euro e a seguire i 42,50-43 euro.