AstraZeneca scorporerà la sua attività in Cina e la quoterà separatamente a Hong Kong o Shanghai. Lo hanno riportato alcune indiscrezioni di persone vicine alla società, che hanno però precisato che lo spin-off non è sicuro e potrebbe alla fine non realizzarsi. Ciò comunque rientra nei piani del colosso farmaceutico anglo-svedese, sulla base di discussioni che si stanno portando avanti da anni nel tentativo di proteggere l'azienda dalle tensioni tra Pechino e l'Occidente. Tuttavia, la società ha iniziato a discutere dei piani con i banchieri alcuni mesi fa.
Quotare un'unità separata in una delle Borse cinesi potrebbe mettere al riparo la casa farmaceutica del valore di 183 miliardi di sterline dalle strette delle autorità cinesi sulle società straniere che operano nel territorio. Tra l'altro, offrirebbe una fonte separata di capitale e aiuterebbe gli investitori a limitare l'esposizione legata al rischio Paese. Infine, l'elenco a Hong Kong o Shanghai potrebbe favorire AstraZeneca all'accesso al sostegno da parte di Pechino sull'innovazione dei farmaci, oltre al fatto che l'ottenimento delle approvazioni per nuove terapie sarebbe più rapido. Alla Borsa di Londra le azioni AstraZeneca stanno perdendo lo 0,98% a 11.680 sterline nei primi scambi all'apertura settimanale.
AstraZeneca: l'attrazione del mercato cinese
AstraZeneca oggi risulta la più grande azienda farmaceutica estera per vendite che opera in Cina. Nel primo trimestre ha realizzato un fatturato in territorio cinese di 1,6 miliardi di dollari. Inoltre, recentemente ha allargato il suo giro d'affari, grazie all'approvazione di alcune terapie per il cancro e malattie rare.
Il mercato cinese è molto ambito in quanto la popolazione, oltre a essere molto numerosa, sta subendo un processo inarrestabile di invecchiamento. Di conseguenza, la domanda di farmaci è in costante aumento. Al riguardo, il Governo di Pechino ha cambiato marcia in relazione all'approvazione per i trattamenti innovativi, incoraggiando nel contempo le aziende farmaceutiche a progredire con le ricerche e con nuovi farmaci.
Dal canto suo, AstraZeneca ha già realizzato operazioni specifiche molto importanti in Cina, come quella del 2017 quando ha creato una joint venture - Dizal Pharmaceutical, quotata poi a Shanghai nel 2021 - insieme a un fondo d'investimento cinese. Ad aprile scorso, la società con sede a Cambridge si è detta molto propositiva all'acquisto di imprese cinesi, mentre a maggio ha firmato con LaNova Medicines - compagnia con sede a Shanghai - un accordo del valore di 600 milioni di dollari per la licenza globale riguardo un farmaco antitumorale.
"Quando sei un'azienda globale come AstraZeneca devi sempre affrontare il rischio geopolitico e devi cercare di gestirlo senza essere troppo coinvolto", ha affermato il mese scorso Michel Demaré, presidente di AstraZeneca.