Non arrivano indicazioni positive per le azioni Apple dalla seconda economia mondiale: secondo i dati preliminari elaborati dalla società di ricerca International Data Corporation, nel secondo trimestre, per la prima volta in quattro anni, il colosso di Cupertino è uscito dalla top 5 dei venditori di smartphone in Cina.
Con un mercato in aumento dell’8,9% annuo a 71,6 milioni di unità - per il dato si tratta del terzo rialzo consecutivo - le vendite di device della mela morsicata hanno registrato un rosso del 3,1%. Oggi, ha rilevato la IDC, Apple ha una quota di mercato del 13,6%, 2 punti percentuali al di sotto del dato precedente nonostante le promozioni commerciali messe in campo negli ultimi mesi.
In termini di vendite, le prime cinque posizioni sono tutte appannaggio di società cinesi: nella classifica troviamo Huawei, Vivo, Oppo, Honor e Xiaomi, che ha approfittato dell’hype creato dal lancio della sua prima auto elettrica, la SU7, per scalzare la società statunitense dalla classifica.
L’intensificarsi della concorrenza e le misure varate dall’esecutivo negli ultimi mesi hanno rappresentato un problema particolarmente serio per Apple che ha finito per compensare le indicazioni positive in arrivo dalla crescita a due cifre nel business dei servizi (tra cui troviamo App Store, Apple Pay e Apple TV+).
Giovedì prossimo Apple alzerà il velo sui numeri del trimestre terminato alla fine di giugno. Recentemente gli analisti di Bank of America hanno ribadito la valutazione “buy” sul titolo in scia di un forte ciclo di aggiornamento pluriennale per l’iPhone guidato da un’ampia base di utenti che lavorano con modelli più vecchi e che saranno attratti dalle nuove funzionalità innescate dall’intelligenza artificiale.
Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere la struttura tecnica delle azioni Apple. Nel medio-lungo periodo il quadro grafico appare costruttivo, soprattutto grazie alla rottura al rialzo dell’11 giugno scorso delle arcigne resistenze statiche di area 200 dollari. Il livello aveva ostacolato le velleità rialziste del titolo per lungo tempo, così come mostrano i top del luglio 2023, dicembre 2023 e infine giugno 2024.
Nel periodo tra fine aprile 2024 e metà giugno di quest’anno il titolo aveva così completato una fase di lateralità la cui estensione al rialzo proiettava Apple in area 235 dollari. I top di metà luglio a 237,23 dollari hanno dunque rappresentato l’obiettivo tecnico della figura.
Preso atto di questo fattore e spostando l’orizzonte più sul breve periodo, alcuni segnali di debolezza sono emersi tanto dall’Oops ribassista del 15 e 16 luglio quanto al cedimento dei supporti statici posti in prossimità dei 225,77 dollari. La rottura del livello è avvenuta con i ribassi del 18 luglio.
La discesa di ieri, e soprattutto la candela daily lasciata in eredità, permettono di tracciare una trendline rialzista con i minimi del 24 giugno e del 25 luglio. I minimi di ieri in particolar modo hanno trovato sostegno nei supporti statici presenti nell’intorno dei 215.
Ipotizzando la tenuta della trendline e la tenuta dei top del 12 e 17 giugno è dunque possibile valutare delle strategie rialziste di breve aventi come punto di ingresso i 217,60 dollari. Con stop al cedimento dei 210 dollari, l’obiettivo di tale strategia è posto dapprima a 226,90 dollari e successivamente a 232,30 dollari. In caso di movimento favorevole alla strategia e in considerazione della volatilità delle ultime sedute del Nasdaq, è consigliabile l’uso di tecniche di trailing stop.
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