Azioni Apple: UE impone di aprire iOS a terze parti, cosa fare ora? | Investire.biz

Azioni Apple: UE impone di aprire iOS a terze parti, cosa fare ora?

19 mar 2025 - 18:00

19 mar 2025 - 18:04

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Il rimbazo odierno non indebolisce il trend di breve periodo presente sulle azioni Apple che rimane al ribasso. Quali i livelli da superare per avere un segnale di forza?

In attesa di conoscere le decisioni che verranno prese nelle prossime ore dalla Federal Reserve in tema di tassi di interesse, la terza seduta della settimana si è chiusa in leggero rialzo sui mercati azionari del Vecchio Continente.

In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni in guadagno dello 0,45% in area 39.700 punti. Con un trend primario che continua a rafforzarsi, le attese sono di ulteriori apprezzamenti verso la soglia dei 40 mila punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero con l a violazione dei 38 mila punti e primi target sui minimi delle ultime settimane posti nei pressi dei 37.500 punti.

Tra i titoli in focus nella giornata odierna troviamo Apple. La mela di Cupertino è stata intimata dall'UE ad aprire iOS a terze parti. Andiamo a vedere le novità in merito e le prospettive per il titolo quotato a Wall Street.

 

 

Apple: UE impone di aprire iOS a terze parti

Non si arresta la battaglia aperta da tempo tra l'UE e Apple per quanto riguarda il Digital Markets Act. L'ultimo atto riguarda una serie di provvedimenti presi dalla Commissione Europea che obbligano il Gruppo guidato da Tim Cook a rendere più aperto iOS.

Nel dettaglio Apple dovrà consentire a terze parti di accedere a questo sistema, aprendo l'accesso a funzioni di connettività avanzata. Inoltre dovrà essere permesso la creazione di alternative a AirDrop e AirPlay e rendere disponibili a terzi le nuove API e framework, nel momento in cui queste vengono integrate nei prodotti Apple.

L'obiettivo della Commissione Europea è interrompere il monopolio di Apple su alcune funzionalità, favorendo in questo modo l'entrata nel mercato ad altri produttori e sviluppatori di dispositivi. La riposta di Apple non si è fatta attendere.

Contestando le decisioni da parte dell'UE, l'azienda californiana ha accusato quest'ultima non solo di rallentare le nuove innovazioni per i consumatori europei ma anche di fornire in maniera gratuita le proprie funzionalità a competitor che non devono rispettare le stesse regole.

Un altro elemento sottolineato dal colosso statunitense, riguarda la sicurezza e la privacy degli utenti. Infatti altre società tecnologiche potrebbero sfruttare le nuove regole, per ottenere un accesso illimitato ai dispositivi degli utenti. 

 

 

Azioni Apple: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere come si stanno comportando le azioni Apple a Wall Street. È una giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Apple, con le quotazioni che cercano di portarsi oltre l'area dei 215 dollari.

Dal punto di vista operativo il mini recupero innescatosi dai minimi della scorsa settimana posti in area 210 dollari, non ha indebolito l'ultimo trend discendente partito nello scorso mese di febbraio dai 250 dollari.

Per avere un segnale di forza i corsi dovrebbero recuperare gli ex supporti situati sui 220 dollari, oltre i quali le azioni dovrebbero porre le basi a un recupero verso i 228 dollari, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, e successivamente i 235 dollari, nelle cui vicinanze transita l'indicatore daily del Supertrend.

Nel caso in cui il titolo riuscisse a lasciarsi alle spalle queste aree aumenterebbero le possibilità per andare a testare i 250 dollari, con target intermedi sui 240 dollari.

Al contrario fin quando le quotazioni rimarranno sotto i 220 dollari, rimarrebbero alte le possibilità di una continuazione della fase correttiva fin verso i forti supporti situati sulla soglia dei 200 dollari.

La violazione di tali livelli, dove troviamo la trendline ascendente che parte dai minimi di dicembre 2023 e congiunge quelli di aprile 2024, andrebbe a indebolire la struttura grafica, con prossimi target i 192 dollari e a seguire i 186,5 dollari.

Nel caso in cui anche questi livelli non dovessero riuscire ad arrestare la spinta ribassista, si avrebbe una continuazione delle vendite fin verso i 180 dollari, dove troviamo un'altra importante trendline rialzista che parte dai minimi del 2020 e congiunge quelli di dicembre 2022.

 

 

 

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