I futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di seduta all'insegna della cautela sui principali mercati azionari dell'area euro che, dopo i buoni risultati trimestrali comunicati nella serata di ieri da Nvidia, tornano a guardare alla banche centrali per capire le prossime mosse in tema di tassi di interesse.
In questo contesto il FTSE Mib, dopo la debolezza di ieri, dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 29.200 punti. Nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta dei 29.000 punti, per evitare una continuazione delle vendite prima verso i 28.928 punti, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 novembre, e a seguire i 28.600-28.500 punti. Al contrario il ritorno sopra i 29.500 punti dovrebbe andare a riattivare il trend primario rialzista verso i 29.750 punti, massimi degli ultimi 15 anni, e successivamente la soglia dei 30.000 punti.
Tra i temi da seguire nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Enel, che poco ha ha comunicato il nuovo Piano industriale 2024-2026. Andiamo a vedere i vari obiettivi.
Enel: utile 2026 tra i 7,1-7,3 miliardi di euro
Nelle scorse ore Enel ha presentato il suo nuovo Piano Industriale 2024-2026, il primo targato Flavio Cattaneo, il cui obiettivo punta a trasformare il Gruppo in un’organizzazione più snella, flessibile e resiliente, pronta per affrontare le innumerevoli sfide e cogliere le opportunità che possono presentarsi in futuro. Questo prevede di focalizzarsi su tre pilastri che vedono al primo posto redditività, flessibilità e resilienza mediante un’allocazione del capitale selettiva finalizzata a ottimizzare il profilo rischio/rendimento da parte del Gruppo. Focus anche su efficienza ed efficacia quali driver dell’operatività del Gruppo, basati non solo su una semplificazione dei processi e un’organizzazione più snella ma anche sulla razionalizzazione dei costi al fine di massimizzare la generazione di cassa. Infine la sostenibilità finanziaria e ambientale per perseguire la creazione di valore nell’affrontare le sfide riguardanti il cambiamento climatico.
Nel corso del Piano Enel ha pianificato investimenti totali lordi pari a circa 35,8 miliardi di euro, i cui investimenti maggiori saranno rivolti alle Reti dove è presente un quadro regolatorio equilibrato e stabile. Nello specifico 18,6 miliardi di euro saranno appunto rivolti alle Reti, 12,1 miliardi di euro in investimenti nelle Rinnovabili e 3 miliardi di euro di investimenti nei clienti. Per quanto riguarda le varie aree geografiche il 49% riguarderà il nostro Paese, il 25% la Spagna, il 19% l'America Latina e il 7% il Nord America.
Nel corso degli anni l'Ebitda dovrebbe passare dai 21,5-22,5 miliardi di euro del 2023 ai 23,6-24,3 miliardi di euro al 2026, con un utile netto che dovrebbe spingersi nel range 7,1-7,3 miliardi di euro, rispetto ai 6,4-6,7 miliardi di euro che si dovrebbero avere nell'anno in corso. Si prevede inoltre che l'Indebitamento Finanziari Netto/EBITDA scenda a circa 2,3x a fine Piano, rispetto a circa 3,1x che si è avuto lo scorso anno e a un valore compreso tra 2,4x e 2,5x atteso per il 2023 pro-forma.
Inoltre si prevede un Indebitamento Finanziario Netto/EBITDA per il 2023 compreso tra 2,7x e 2,8x, con l’indebitamento finanziario netto nell'anno in corso che dovrebbe raggiungere un valore compreso tra 60 e 61 miliardi di euro. Infine per quanto riguarda la politica dei dividendi questa dovrebbe vedere un fisso minimo a 0,43 euro, con un aumento potenziale fino a un payout del 70% sull'utile netto ordinario in caso di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa.
Azioni Enel: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire quali sono le attese sull'azione per le prossime giornate. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile quella di ieri è stata una seduta all'insegna delle vendite per il titolo Enel che, chiudendo in area 6,416 euro, si allontana dai top annuali toccati poche ore prime in area 6,5 euro. Nel breve termine fondamentale per l'azione sarà la tenuta di primi importanti supporti situati sui 6,35 euro, per riprendere il trend primario ascendente in direzione dei 6,50 e successivamente spingersi fin verso la soglia dei 7 euro. Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di questi ultimi livelli, aumenterebbe le possibilità per andare a mettere sotto pressione i top del 2022 situati sui 7,25 euro.
Al contrario la perdita dei 6,15-6,10 euro, dove troviamo sia l'indicatore daily del Supertrend che la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di settembre in area 5,5 euro, potrebbe far proseguire la fase correttiva in direzione dei forti supporti situati in area 5,90-5,85 euro. Importante diventerà la tenuta di questi livelli, nei cui pressi troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare una continuazione delle vendite prima verso i 5,75 euro ed in seguito in direzione dei 5,62-5,60 euro. Nel caso in cui tali sostegni dovessero essere violati al ribasso, aumenterebbero per il titolo le possibilità di andare a rivedere i minimi di ottobre posizionati in area 5,5 euro, che rappresentano l'ultimo baluardo per evitare un test sui prossimi sostegni situati sui 5,20-5,15 euro.
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