In una giornata che vede il ritorno di alcuni importanti dati macroeconomici, ma con volumi che potrebbero essere ancora bassi in scia alla chiusura anticipata di Wall Street, i futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un nuovo inizio di seduta all'insegna della cautela sui principali mercati azionari europei.
Con il focus che torna ad essere rivolto alle prossime mosse delle banche centrali in tema di tassi di interesse, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 29.250 punti, rimanendo sempre a debita distanza dai primi sostegni situati sui 29.000 punti. Nel breve periodo fondamentale rimane la tenuta di questi livelli, per evitare un ritorno delle vendite prima verso i 28.928 punti, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 14 novembre, e a seguire i 28.600-28.500 punti. Al contrario il ritorno oltre i 29.500 punti dovrebbe andare a riattivare il trend primario ascendente verso i 29.750 punti, massimi degli ultimi 15 anni, e successivamente la soglia dei 30.000 punti.
Tra i temi interessanti da seguire nella giornata odierna troviamo ENI, dopo le news arrivate nella serata di ieri dalla Costa D'Avorio. Andremo a vedere di cosa si tratta.
ENI: investimento da 10 miliardi $ nel giacimento di Baleine
Nella serata di ieri il Ministro dell'Energia della Costa d'Avorio ha comunicato che ENI investirà 10 miliardi di dollari nello sviluppo del giacimento Baleine al largo della Costa d'Avorio, che avverrà in tre fasi dal 2023 al 2027. Il giacimento, le cui riserve sono stimate in 2,5 miliardi di barili di petrolio e 3,3 trilioni di piedi cubici di gas naturale, è stato scoperto nel 2021 dal cane a sei zampe al largo della costa orientale del Paese dell'Africa occidentale.
Nello specifico la produzione di greggio del giacimento dovrebbe raggiungere i 50.000 barili entro il prossimo anno per passare ai 200.000 barili al giorno entro il 2027, rispetto ai 25.000-30.000 barili al giorno che si stanno avendo nell'anno in corso. Il progetto Baleine, che avrà un impatto duraturo sull'economia del Paese, consentirà alla Costa D'avorio di produrre 200 milioni di piedi cubi di gas naturale all'anno entro il 2027 ed una produzione annuale di 150.000 tonnellate metriche di butano, equivalente a un terzo dell'attuale consumo domestico, rendendo il Paese meno dipendente dalle importazioni di gas in futuro.
Ricordiamo che ENI, con il suo partner Petroci, ha avviato la produzione di petrolio e gas dal giacimento alla fine dello scorso mese di agosto ed il progetto rappresenta il primo sviluppo net-zero nel continente africano. Da sottolineare infine che il Gruppo guidato da Claudio Descalzi è gia presente in Costa d'Avorio, dove con la produzione di olio vegetale va a rifornire le proprie bioraffinerie.
Azioni ENI: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione per le prossime sedute. E' stata una giornata all'insegna degli acquisti quella di ieri per il titolo ENI che, chiudendo in area 14,94 euro, arresta quella fase correttiva che ha caratterizzato il titolo nel mese in corso e che si è innescata, con la formazione di un Engulfing ribassista, dai top di periodo situati nei pressi dei 15,80 euro.
Nel breve periodo per dare continuazione al movimento di ieri i pezzi dovrebbero portarsi prima oltre i 15 euro e successivamente in direzione delle prossime resistenze situate sui 15,30 euro, nelle cui vicinanze troviamo la media mobile a 50 giorni. Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di queste aree, aumenterebbe le possibilità di ulteriori allunghi fin verso i top annuali in are 15,80 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che si avrebbe una ripresa del trend ascendente primario partito nell'ottobre dello scorso anno e che dovrebbe spingere i corsi prima verso i 16 euro ed in seguito verso i massimi del 2017 situati sui 16,80-16,90 euro.
Al contrario la perdita dei minimi di questa settimana posti sui 14,60 euro farebbe proseguire la fase correttiva in direzione dei prossimi supporti situati sui 14,30-14,20 euro, dove peraltro troviamo la trendline rialzista innescatasi nell'ottobre dello scorso anno. La violazione di questi sostegni non solo andrebbe ad indebolire il quadro grafico ma farebbe proseguire la fase discendente prima verso i 13,90 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo e successivamente i 13,50-13,40 euro. Sotto questi livelli possibili ulteriori vendite che dovrebbero spingere i corsi fin verso la soglia dei 13 euro.
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