Le rinnovate tensioni geopolitiche in Medio Oriente impattano sui futures del Vecchio Continente che, impostati in territorio negativo, anticipano un inizio di seduta all'insegna delle vendite sui principali mercati azionari europei. Con il focus odierno rivolto all'indice Zew tedesco, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni sui minimi delle ultime settimane in area 33.600 punti, sotto i quali dovrebbe proseguire la fase correttiva di breve termine prima verso i 33.500 punti ed in seguito in direzione dei 33.350-33.300 punti. Al contrario solo con il recupero dei 34.000 punti si andrebbe a riattivare il trend primario al rialzo, con un primo target sui 34.300-34.350 punti.
Tra le storie interessati da seguire nella giornata odierna a Piazza Affari troviamo Eni, che apre le porte per la vendite di alcune quote di Enilive e Novamont. Andiamo a vedere i dettagli.
Eni: vicina cessione di quote di Enilive e Novamont?
Secondo alcune indiscrezioni sembrerebbe che il cane a sei zampe sia vicino ad aprire le porte per la cessioni di alcune quote nelle sue controllate Enilive e Novamont, con l'obiettivo di incassare quasi 1,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda Enilive i contatti preliminari sono stati avviati con fondi ed investitori privati, per cercare un partner che possa essere interessato ad acquistare il 10% della società per un valore vicino ai 10 miliardi di euro.
Ricordiamo che Enilive, operante sia nella mobilità che nelle bioraffinerie, ha chiuso il 2023 con un utile operativo Adjusted in aumento dell'8% rispetto al 2022 a 730 milioni di euro ed un Ebitda proforma Adjusted ad un miliardo di euro, in linea con la guidance presentata dal Gruppo guidato da Claudio Descalzi. Da sottolineare che Eni potrebbe in un secondo momento, a seconda delle condizioni di mercato e delle esigenze del Gruppo, quotare la società tramite uno spin-off o un'Ipo.
Per quanto riguarda invece Novamont, società attiva nel settore delle bioplastiche e biochemicals, in questo caso Eni è in trattativa con due fondi, che potrebbero essere Blackstone e HitechVision, per arrivare a cedere fino al 30% del capitale. In questo caso la valutazione, debito compreso, dovrebbe essere vicina al miliardo di euro. Ricordiamo che le iniziative messe in campo da Eni fanno parte di un'ampia strategia per creare entità separate, che possano attingere a investitori specializzati, aiutando in questo modo il Gruppo a finanziare attività più ecologiche senza togliere risorse alle attività di petrolio e gas.
Azioni Eni: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere quali sono le attese sull'azione nel breve e medio periodo. E' stata una giornata all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo Eni che, con volumi leggermente sotto la media giornaliera mensile, chiude le contrattazioni in area 15,50 euro. Se il trend di fondo rimane impostato al rialzo, un nuovo segnale di forza arriverebbe con una conferma dei prezzi oltre i massimi di periodo situati sui 15,80 euro, sopra i quali sono possibili nuovi allunghi in direzione dei 16 euro e successivamente verso i 16,50 euro. Nel caso in cui quest'ultimi livelli dovessero essere messi alle spalle, aumenterebbero le possibilità di nuovi apprezzamenti fin verso i 17,50 euro, che rappresentano i top toccati dall'azione negli ultimi 9 anni.
Al contrario una discesa dei corsi sotto i 14,60-14,65 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che quella a 200 giorni, dovrebbe riportare le quotazioni a mettere sotto pressione i minimi degli ultimi 5 mesi situati in area 14 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere ad una violazione di quest'ultimi supporti, si avrebbe un indebolimento della struttura di fondo con possibili ulteriori correzioni prima verso i 13,68 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 9 agosto, e successivamente i 13,40 euro. Da sottolineare che fondamentale diventerebbe la tenuta di tali sostegni, per evitare un test da parte del titolo sui minimi degli ultimi 9 mesi situati in area 13 euro.
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