Le azioni europee non sono da comprare in questo momento, secondo gli strategist di Citigroup. La banca americana ha declassato i titoli del Vecchio Continente da "sovrappeso" a "neutrale", appena una settimana dopo che aveva previsto un aumento del 14% dello STOXX Europe 600 verso un nuovo record entro la metà del 2025.
La visione di Citi è peggiorata dopo le elezioni europee e la disfatta delle Borse del 2,4% la scorsa settimana. Gli esperti dell'istituto finanziario citano "l'aumento dei rischi politici" derivanti dall'eventualità che alle prossime elezioni in Francia - a doppio turno il 30 giugno e il 7 luglio - si affermino le forze di estrema destra così come è avvenuto durante la tornata elettorale in Europa.
Subito dopo il voto del 9 giugno, il presidente francese Emmanuel Macron ha scioccato la politica e i mercati finanziari sciogliendo il parlamento. Questa mossa è stata vista dagli investitori in maniera molto negativa, perché fornirebbe un assist prezioso al Rassemblement National - il partito euroscettico di Marine Le Pen - di salire di fatto al comando della nazione. "Le prospettive di una maggioranza di estrema destra nel parlamento francese hanno introdotto una notevole incertezza, sollevando interrogativi sul consolidamento fiscale, sui finanziamenti per l'Ucraina e sulla politica industriale europea", hanno scritto gli strategist di Citi.
Questo inizio di settimana, tuttavia, ha fornito segnali più incoraggianti sulle Borse europee, a dimostrazione del fatto che forse lo spauracchio Le Pen sia un po' esagerato. Stando ai fatti, il capo del partito di destra sta cercando un dialogo con Macron, che politicamente si trova sulla sponda opposta. Questo indica che la sua linea di condotta potrebbe essere meno aggressiva di quanto paventato dagli investitori. Esattamente come successe due anni fa in Italia quando la coalizione di centro-destra capitanata da Fratelli d'Italia vinse le elezioni e Giorgia Meloni salì a Palazzo Chigi.
Azioni europee: timori per l'incertezza politica
Le questioni politiche che agitano l'Europa, e la Francia in particolare, possono rivelarsi un vento contrario per le azioni europee anche secondo gli strategist di Goldman Sachs. Gli esperti temono un mantenimento degli spread tra i titoli di Stato a 10 anni francesi e gli equivalenti tedeschi a livelli molto alti. Dopo che Macron ha indetto nuove elezioni, il divario è salito ai massimi del 2011, quando scoppiò la crisi del debito sovrano nell'eurozona. Con spread alti a essere penalizzate saranno le banche, secondo Goldman Sachs, in quanto "altamente sensibili agli alti rendimenti dei titoli sovrani".
La banca USA ritiene che una vittoria del Rassemblement National in Francia "intaccherebbe ulteriormente le azioni francesi, anche se a lungo termine il partito potrebbe dimostrarsi più favorevole alle imprese del previsto se rimane concentrato sull'assicurarsi la vittoria del candidato alle elezioni presidenziali del 2027".
Goldman ventila anche la prospettiva di un parlamento sospeso e di uno stallo politico, il che "ridurrebbe la probabilità di una reazione violenta del mercato ma sarebbe coerente con spread sovrani più ampi, con un impatto continuo su specifici titoli nazionali esposti". Alla fine, l'istituto finanziario a stelle e strisce consiglia di puntare su alcuni specifici settori in Europa, come quello dell'assistenza sanitaria che fa parte della categoria dei difensivi.