I conti fanno scattare le vendite sulle azioni Iveco, in rosso poco prima del giro di boa del 14,74% a 10,035 euro. Nel corso del secondo trimestre la società ha totalizzato ricavi per 3,9 miliardi di euro, meno 5 punti percentuali rispetto al pari periodo 2023, con un Ebit adjusted di 295 milioni di euro, 16 milioni al di sotto del dato di 12 mesi prima.
Sempre su base “depurata”, l’utile netto è cresciuto a 182 milioni di euro, +15 milioni rispetto al secondo trimestre 2023, mentre il risultato diluito per azione adjusted è salito di 2c a 0,63 euro. A fine giugno, la liquidità disponibile si è ridotta di 508 milioni rispetto a 3 mesi prima a 4,17 miliardi di euro.
Per l’intero esercizio, Iveco ha confermato di aspettarsi un Ebit adjusted di 920-970 milioni mentre i ricavi netti delle attività industriali sono attesi in riduzione del 4% annuo. L'Ebit adjusted delle attività industriali è visto nell'intervallo 790-840 milioni mentre il free cash flow delle attività industriali è atteso nel range 350-400 milioni di euro. Infine, Iveco stima attorno a 1 miliardo di euro di investimenti delle attività industriali.
Iveco: Ceo, nuova gamma in evidenza nel secondo semestre
Nel corso della call di presentazione dei risultati, il nuovo Amministratore delegato di Iveco, Olof Persson, ha fatto sapere che “la conferma della guidance tiene conto dell'attuale visibilità ed esclude l'attività antincendio di Magirus. [...] Continueremo ad accelerare sul nostro piano strategico per raggiungere gli obiettivi al 2028". Per il manager, “la nuova gamma Model Year 2024 guadagnerà slancio nella seconda parte dell'anno".
Azioni Iveco: analisi tecnica e strategie operative
I risultati trimestrali riportati da Iveco prima dell’apertura delle contrattazioni stanno impattando pesantemente sul titolo quotato a Piazza Affari. I ribassi odierni hanno portato a diversi segnali di vendita sul daily chart. Guardando al brevissimo termine, le prime indicazioni sono giunte con il gap ribassista che ha velocemente spinto le quotazioni sotto i supporti statici di breve posti in area 11,15 euro.
Ancor più importante e significativa è stata la rottura dei supporti dinamici di medio periodo forniti dalla trendline rialzista tracciata con i minimi dell’8 e del 24 novembre 2023. A inizio luglio, nell’intervallo tra il 2 e l’8, Iveco aveva sempre trovato sostegno nel transito in area 10,20 di detta linea di tendenza.
L’intorno dei 10,20 rappresentava anche un significativo livello statico, motivo per cui in ottica multiday andrà verificata la chiusura delle contrattazioni odierne: archiviare la seduta sotto tale livello fornirebbe ulteriori indicazioni ribassiste.
Contestualizzando tuttavia la discesa odierna su un orizzonte temporale più esteso, ecco che i corposi ribassi odierni potrebbero fornire delle opportunità per aprire dei long sulla debolezza nel corso delle prossime sedute.
L’area dei 9,80-9,95 euro è ricca di supporti di matrice statica, eredità dei top del 14 febbraio 2023, di inizio agosto 2023 e del 15 gennaio 2024. Fu proprio l’accelerazione oltre tale soglia di fine gennaio che permise al titolo di correre fino ai massimi storici del 9 aprile a 14,80 euro e trasformò l’allora resistenza statica in supporto di altrettanta importanza.
Da un punto di vista operativo, se acquisti tra i 9,80 e i 9,95 euro rappresenterebbero ingressi più aggressivi, chi volesse sfruttare eventuali eccessi di vendita per entrare al rialzo potrebbe individuare livelli più conservativi utili a ottimizzare il rapporto rischio/rendimento. In questa direzione, ecco che l’area dei 9,35-9,42 appare più favorevole. Si tratta di un livello che anche a fine gennaio ha fornito sostegno alle quotazioni di Iveco.
Per entrambe le strategie rialziste lo stop è individuabile a 8,64 euro mentre i target si possono posizionare dapprima a 10,80 e successivamente a 11,85 euro. Nel medio-lungo termine, un ulteriore obiettivo grafico, ambizioso, si potrebbe collocare a 14,80 euro.
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