Nel giorno in cui il deflatore PCE conferma il calo dell'inflazione statunitense, i principali mercati azionari del Vecchio Continente hanno chiuso le contrattzioni in ordine sparso. Con gli investitori che aspettaneranno i risultati delle elezioni in Francia, il FTSE Mib ha chiuso l'ultima seduta della settimana in area 33.200 punti.
Nel breve periodo non cambia l'impostazione sul nostro mercato, con i prezzi che fin quando rimarranno sotto i 33.300 punti dovrebbe vedere una continuazione della fase correttiva in direzione della soglia dei 33.000 punti. Al contrario per avere nuovi segnali di forza, le quotazioni dovrebbero spingersi oltre i 33.750-33.800 punti con primi obiettivi la soglia dei 34.000 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna ci spostiamo ancora un volta oltreoceano con il titolo Plug Power, dopo che la società ha annunciato dei benefici legati ai crediti di produzione. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
Plug Power: nelle trimestrali arrivano i benefici di credito
Nelle scorse ore Plug Power, produttore di celle a combustile ad idrogeno, ha comunicato di voler riconoscere nelle prossime trimestrali i benefici del credito della sezione 45V dell'Inflation Reduction Act, riguardante la produzione di idrogeno pulito.
Tutto ciò dopo che all'inizio dell'anno il Gruppo ha avviato l'attività commerciale del suo impianto di idrogeno elettrolitico a Woodbine, situato in Georgia. Nello specifico l'impianto in questione ha una capacità di 15 tonnellate giornaliere e rappresenta sia il più grande impianto di produzione di idrogeno liquido elettrolitico che il più grande elettrolizzatore PEM degli Stati Uniti.
Nel dettaglio la sezione consente un credito di produzione fino a 3 dollari/kg per l'idrogeno pulito prodotto negli Stati Uniti. Questo beneficio dovrebbe rappresentare uno degli elementi che consentirà a Plug Power di portare il margine complessivo del carburante a un tasso di pareggio entro la fine dell'anno e di posizionare Plug per margini positivi crescenti nel 2025 e oltre.
Le buone notizie sulla società non finiscono qui in quanto Plug Power sta espandendo la sua presenza con un impianto da 10 TPD già esistente in Tennessee e un impianto di idrogeno liquido da 15 TPD in Louisiana, che dovrebbe essere operativo entro la fine dell'anno in corso.
Da sottolineare inoltre che il Gruppo ha anche una pipeline di sviluppi futuri di impianti in tutti gli Stati Uniti ed è attivamente impegnata con fornitori strategici chiave, non solo per facilitare l'espansione della sua rete di idrogeno verde ma anche per raggiungere l'efficacia dei costi nella produzione di idrogeno verde su larga scala.
Azioni Plug Power: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sta comportando il titolo a Wall Street. E' una giornata all'insegna della cautela per il titolo Plug Power con le quotazioni che, con buoni volumi, scambiano vicini ai valori di ieri in area 2,45 dollari. Con un impostazione di fondo che rimane confermata al ribasso, nel breve periodo da monitorare saranno i minimi settimanali situati sui 2,33 dollari, per evitare a quel punto di andare a mettere sotto pressione i minimi di sempre posti sui 2,25 dollari.
Nel caso in cui tali supporti dovessero essere violati, si avrebbe un ulteriorr indebolimento del quadro grafico con possibili estensione dei ribassi fin verso la soglia dei dollari. In questo contesto eventuali rimbalzi fin verso i 2,85-2,90 dollari, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, potrebbero essere sfruttati per eventuali operazioni short.
Al contrario con il superamento dei 2,9 euro, l'azione potrebbe innescare un importante recupero prima in direzione dei 3,2 dollari e successivamente verso i massimi mensili in area 3,5 euro. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere superati, si avrebbe una decisa accelerazione verso i 3,75 dollari e successivamente in direzione dei massimi del 2024 situati sulla soglia dei 5 dollari.
Sarà solo lasciandosi alle spalle tali livelli che si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico, con possibili nuovi apprezzamenti in direzione dei 5,88 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto il 10 novembre del 2023, in occasione della presentazione dei dati del terzo trimestre.
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