I nuovi record arrivati nella serata di ieri dai listini americani hanno sostenuto i mercati azionari del Vecchio Continente, che hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo, anche se distanti dai massimi intra. In una seduta avara di dati macroeconomici da segnalare i posti di lavoro vacanti nello scorso mese di ottobre Oltreoceano, che sono risultati in crescita a 7,744 milioni dai 7,372 milioni del mese precedente e rispetto a stime più contenute a 7,519 milioni.
In questo contesto il FTSE Mib ha terminato la seconda seduta della settimana in rialzo dell'1,03% a 33.829,34 punti. Dal punto di vista operativo una conferma delle quotazioni sopra i 33.750 punti, dovrebbe favorire nuovi apprezzamenti in direzione delle forti resistenze poste sulla soglia dei 34.000 punti. Al contrario la violazione dei supporti situati sui 33.000 punti, andrebbe ad indebolire ulteriormente la struttura grafica di breve termine, con prossimi obiettivi prima i 32.800-32.750 punti e a seguire i 32.500 punti.
Tra i titoli che si sono messi in luce nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Snam, con la società che in queste ore ha completato l'acquisizione di Adriatic LNG. Andiamo a vedere i dettaglio dell'operazione.
Snam: con VTTI completa acquisizione di Adriatic LNG
Nelle scorse ore Vtti e Snam, tra le aziende leader nel campo delle infrastrutture energetiche, hanno comunicato di aver completato l'acquisizione delle quote di Terminale LNG Adriatico. Quest'ultima è la società proprietaria del terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto più grande d'Italia situato nelle acque al largo di Porto Tolle, in provincia di Rovigo.
L'operazione odierna segue gli accordi che erano stati raggiunti nello scorso mese di aprile, in cui Vtti aveva firmato un accordo per acquisire una quota di maggioranza nella società, mentre Snam aveva esercitato un diritto di prelazione per aumentare la sua partecipazione in Adriatic LNG dal 7,3% al 30%. Con l'accordo di queste ore le due società sono arrivate a detenere rispettivamente il 70% e il 30% di Adriatic LNG.
L'operazione odierna rappresenta un ulteriore passaggio fondamentale per la diversificazione e la sicurezza delle forniture energetiche all’Italia. Per Snam, terzo operatore per capacità di rigassificazione, la quota del 30% in Adriatic LNG e il suo ruolo operativo nella società sottolineano la rilevanza del proprio portafoglio GNL nel contesto energetico europeo. Attualmente, il GNL rappresenta circa il 25% del consumo totale di gas del Paese. Oltre alla quota in Adriatic LNG, la società guidata da Stefano Venier detiene partecipazioni significative in tutti gli altri terminali regolati di rigassificazione GNL operanti nel Paese, per una capacità complessiva di circa 23 miliardi di metri cubi.
Da sottolineare infine che nei primi 11 mesi del 2024, Adriatic LNG ha immesso nella rete italiana oltre 8 miliardi di metri cubi di gas naturale, che rappresentano il 15% del consumo nazionale, con un aumento del 3% rispetto allo stesso periodo dell'anno passato. Inoltre Adriatic LNG rappresenta la terza fonte di approvvigionamento per l'Italia, dopo le importazioni via gasdotto provenienti da Algeria e Azerbaigian.
Azioni Snam: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportato il titolo nella seduta odierna a Piazza Affari. Con volumi in diminuzione rispetto alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Snam che con un guadagno superiore all'1% ha chiuso le contrattazioni in area 4,45 euro.
Dal punto di vista operativo il movimento odierno rafforza il recupero che ha caratterizzato gran parte dello scorso mese di novembre, il quale dovrebbe spingere le quotazioni verso le prossime aree resistenziali situate a 4,5 euro. Nel caso in cui il titolo riuscisse a lasciarsi alle spalle tali aree resistenziali, aumenterebbero le possibilità di una continuazione del movimento ascendente in direzione dei 4,60 euro, massimi degli ultimi mesi, e a seguire i 4,66 euro.
Il superamento di quest'ultimi livelli aumenterebbe le chance per l'azione non solo di andare a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 22 gennaio in area 4,734 euro, ma di andare a mettere sotto pressione i top annuali situati sui 4,9 euro.
Al contrario la perdita dei 4,40-4,38 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, dovrebbe innescare una fase correttiva con un primo obiettivo sui 4,25 euro, dove transita l'indicatore giornaliero del Supertrend, ed in seguito verso i minimi del 2024 situati nei pressi dei 4,12 euro. Dal punto di vista operativo la violazione di questi supporti andrebbe ad indebolire la struttura grafica, aprendo la strada ad ulteriori fasi correttive in direzione dei 4,10 euro e successivamente in direzione del bottom del 2022 posto sulla soglia dei 4 euro.
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