I futures del Vecchio Continente impostati nei pressi della parità anticipano un inizio di giornata all'insegna della cautela sui mercati azionari europei. Con il focus odierno rivolto al dato riguardante l'inflazione nell'area euro, il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 33.650 punti, cercando di tornare a mettere sotto pressione i massimi della scorsa ottava situati sui 33.800-33.850 punti.
Fondamentale sarà il superamento di queste aree resistenziali, per proseguire il recupero verso il prossimi obiettivi situati sulla soglia dei 34.000 punti. Al contrario la perdita dei 33.000 punti tornerebbe ad indebolire la struttura grafica del nostro mercato, con possibili ritorni verso i minimi degli ultimi mesi situati sui 32.500 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna a Piazza Affari troviamo Stellantis, che potrebbe beneficiare delle immaticolazioni registrate nel mese passato. Andiamo a leggerli nello specifico.
Stellantis: +11,4% le immatricolazioni di giugno
Nelle serata di ieri il Ministero dei Trasporti ha comunicato che nello scorso mese di giugno in Italia sono state immatricolate, grazie in particolar modo agli incentivi, 160.046 vetture, in aumento del 15% rispetto alle 139.150 dello stesso periodo dello scorso anno.
Nel corso dei primi sei mesi del 2024 le immatricolazioni nel nostro Paese sono aumentate del 5,3% a oltre 886 mila vetture. In questo contesto spicca la performance delle auto full electric che hanno visto nel mese di giugno un aumento del 115,8% rispetto allo stesso mese del 2023, con una quota di mercato che passa dal 4,4% all'attuale 8,3%.
In questo primo semestre sono 34.709 le vetture elettriche registrate in Italia, in aumento del 6,2% rispetto allo stesso periodo del 2023. Le auto a benzina hanno visto una crescita del 7,1%, mentre il Gpl ha visto una crescita del 37,1%. Al contrario il diesel ha registrato una flessione del 18,9%.
In questo contesto in forte aumento, dopo alcuni mesi di flessione, risultano le vendite di Stellantis. Nello specifico nello scorso mese di giugno le immatricolazioni del gruppo sono state pari a oltre 48mila unità, in crescita dell'11,4% rispetto alle oltre 43mila vetture vendute nel giugno dello scorso anno. Di conseguenza, la quota di mercato di Stellantis si è attestata al 30,04%.
Tra i vari marchi del gruppo, Alfa Romeo ha visto un calo del 55,2%, Citroen ha registrato un aumento dell’84,4%, Fiat ha mostrato una crescita del 30%, mentre Maserati ha segnato un calo del 55,2%. Per quanto riguarda invece i marchi ex Psa commercializzati in Italia, le immatricolazioni di Citroen/Ds sono state in rialzo del 67,26%, quelle del brand Opel del 4,81%, mentre quelle di Peugeot sono risultate in calo di quasi il 9%.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio periodo. Con volumi in contrazione rispetto alla media giornaliera mensile, è stato un inizio di settimana in leggero rialzo per il titolo Stellantis con i prezzi che chiudono le contrattazioni in area 18,60 euro.
Nel breve periodo per proseguire il recupero i prezzi dovrebbero spingersi oltre i top della scorsa settimana situati nei pressi dei 19,50 euro, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend. Nel caso in cui questi livelli dovessero essere superati, potremmo assistere ad ulteriore apprezzamenti prima verso i 20,50 euro e successivamente in direzione della soglia dei 21 euro, dove troviamo la media mobile di lungo periodo.
Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di questi ultimi livelli, aprirebbe le porte ad una nuova accelerazione rialzista prima verso i 22 euro e successivamente in direzione dei 23 euro. Al contrario il mancato ritorno oltre i 19,5 euro confermerebbe la debolezza della struttura grafica del titolo, con possibili nuove correzioni prima in direzione dei 18,4-18,35 euro e successivamente verso i 17,90-17,80 euro.
Su questi livelli verrebbe messa sotto pressione la trendline ascendente che parte dai minimi di luglio del 2022 e unisce quelli registrati nel giugno dello scorso anno. Fodamentale diventerà la tenuta di tali supporti, per evitare ulteriori discese fin verso i minimi di agosto dello scorso anno in area 16,25 euro, con target intermedi situati sui 16,80 euro.
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