Le nuove tensioni geopolitiche in Medio Oriente, con un nuovo fronte in Siria, e le minacce arrivate da Trump di nuovi importanti dazi ai BRICS qualora volessero adottare una valuta diversa dal dollaro per i loro scambi internazionali impattano negativamente sui futures del Vecchio Continente, con le quotazioni che anticipano un inizio di giornata all'insegna delle vendite per i listini europei.
Con gli investitori che continuano a guardare anche le prossime mosse delle banche centrali in vista dei meeting di dicembre, il FTSE Mib dovrebbe aprire la nuova settimana nei pressi dei 33.300 punti, tornando ad avvicinarsi ai forti supporti posti sulla soglia dei 33.000 punti.
Dal punto di vista operativo fondamentale rimane la tenuta di questi livelli, per evitare un ulteriore indebolimento della struttura grafica del mercato, con prossimi obiettivi prima i 32.800-32.750 punti e a seguire i 32.500 punti. Per la video-analisi sul FTSE Mib clicca qui
Guardando a Piazza Affari, tra i singoli titoli da monitorare nella seduta odierna troviamo Stellantis. Le quotazioni dell'azione della casa automobilistica potrebbero vivere ore di volatilità dopo le dimissioni del numero uno del Gruppo Carlos Tavares. Andiamo a leggere le novità al riguardo.
Stellantis: finisce l'era Tavares
Nella serata di ieri, come un fulmine a ciel sereno, sono infatti arrivate le dimissioni con effetto immediato di Carlos Tavares da amministratore delegato del Gruppo automobilistico. Le dimissioni sono state accettate dal Consiglio di Amministrazione della casa automobilistica.
Stellantis nelle scorse settimane aveva già comunicato che il manager portoghese avrebbe lasciato la guida dell'azienda nel 2025 alla fine del contratto. Il gruppo aveva inoltre annunciato un deciso ricambio dei manager ai vertici dell'azienda. La situazione sembrerebbe però aver avuto un'accelerazione, non solo con le differenti vedute operative tra il Ceo e il CdA, ma in particolar modo dopo i deludenti dati del terzo trimestre.
Questi hanno registrato un calo del 20% nelle consegne globali di veicoli, con 1,148 milioni di unità distribuite, rispetto allo stesso periodo del 2023. Inoltre le vendite ai clienti finali sono diminuite del 15%, penalizzate dalla transizione del portafoglio prodotti e dalla riduzione delle scorte.
In particolar modo nel Nord America le consegne sono crollate del 36%, in Europa del 17%, in Medio Oriente e Africa del 26% e in Asia-Pacifico del 30%. Nonostante le notizie arrivate nelle scorse ore, l'azienda ha comunicato di non voler accelerare sulla scelta del nuovo amministratore delegato, che dovrebbe arrivare entro settembre 2025.
Il nuovo Ceo si troverà dinanzi a una delle crisi più gravi che hanno colpito l'industria automotive negli ultimi decenni e il mercato si aspetterà delle decisioni importanti che vanno dall'elettrico, con il flop di alcuni modelli, e finiscono a quali marchi portare avanti e quali invece mettere in un angolo.
Nel frattempo sarà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann e il processo per la nomina di un nuovo Ceo permanente sarà gestito da un comitato speciale del consiglio. Sottolineiamo infine che la società ha confermato la guidance sull'anno in corso, anche se l'obiettivo di raggiungere un milione di autovetture vendute nel corso del 2024 rimarrà una chimera.
Azioni Stellantis: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Stellantis nel breve e medio termine. E' stata una settimana volatile e in leggero territorio negativo per il titolo Stellantis che, con un ribasso dello 0,45%, ha terminato la scorsa ottava nei pressi dei 12,48 euro. Con un’impostazione di fondo che rimane confermata al ribasso, fondamentale sarà la tenuta dei primi supporti e minimi dell'ultimo mese posti nei pressi dei 12-11,90 euro.
Dal punto di vista operativo la violazione di questi livelli, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, aumenterebbe le chance per andare a mettere sotto pressione il minimo annuale situato sugli 11,50 euro. Nel caso in cui questi sostegni non dovessero riuscire ad arrestare le vendite, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con target successivi gli 11,20-11 euro, minimi del 2022, e successivamente la soglia dei 10 euro.
Al contrario, sarà solo con il superamento delle forti resistenze e massimi degli ultimi due mesi nei pressi dei 13,20-13,30 euro che l’azione si aprirebbe le porte per un importante recupero. In questo caso, un primo obiettivo rialzista sarebbe situato sui 14 euro, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 30 settembre, e a seguire i 14,50 euro.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, aumenterebbero le chance di una continuazione degli acquisti capaci di proiettare il titolo in direzione dei 15 euro, i quali rappresentano i massimi toccati dall’azione nel corso degli ultimi 3 mesi. Fondamentale a quel punto sarebbe il superamento di tali livelli per avere un rafforzamento del quadro grafico, con prossimi obiettivi i 17 euro.
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