È stata una giornata all'insegna delle vendite sui mercati azionari del Vecchio Continente che, in scia alla debolezza del settore bancario, hanno chiuso la seconda seduta della settimana in generale ribasso. In questo contesto il FTSE Mib dha terminato le contrattazioni nei pressi dei 33.650 punti, avvicinandosi ai primi supporti di breve termine situati sui 33.500 punti. Dal punto di vista operativa una discesa sotto questi livelli, dovebbe far proseguire la fase correttiva in direzione dei prossimi sostegni posti sui 33.300 punti.
Tra i titoli da monitorare nella seduta odierna ci spostiamo Oltreoceano con Tesla, sulle cui quotazioni potrebbe impattare il richiamo di migliaia di Cibertruck. Andiamo a vedere le motivazioni.
Tesla: richiamati quasi 23 mila Cybertruck
Nelle scorse ora la National Highway Traffic Safety Administration ha comunicato il richiamo per alcune anomalie di quasi 23.000 Cybertuck Tesla. I problemi riguardano elementi fisici e la riparazione dovrà essere effettuata dalle squadre di assistenza dell'aziensa texana e non tramite aggiornamenti over-the-air, come avvenuto in passato per altri modelli di Elon Musk.
Nello specifico oltre 11.680 pick-up elettrici Cybertruck sono stati richiamati perchè un guasto al tergicristallo potrebbe ridurre la visibilità e di conseguenza aumentare il rischio di incidenti, mentre oltre 11.380 modelli hanno riscontrato dei problemi legati al rivestimento del pianale del bagagliaio. In quest'ultimo caso il fissaggio in maniera impropria potrebbe creare pericolo per i passeggeri che si trovano dietro il Suv.
I richiami delle ultime ore rappresentano una battura d'arresto per il Gruppo guidato da Elon Musk, la cui produzione di massa del Cybertruck dovrebbe iniziare il prossimo anno. Ricordiamo infatti che già nello scorso mese di aprile l'azienda californiana aveva richiamato quasi 4.000 Cybertruck, per riparare un cuscinetto del pedale dell'acceleratore che poteva allentarsi e incastrarsi nel rivestimento interno. Da sottolineare che nel corso dei primi tre mesi del 2024, Tesla ha avuto tre richiami che hanno interessato quasi 2,4 milioni di veicoli, la gran parte di queste a causa di una dimensione errata dei caratteri delle spie.
Non dimentichiamo infine che, secondo alcune indiscrezioni, la società dovrebbe registrare nel corso del secondo trimestre un calo delle consegne rispetto all'anno precedente (UBS: Tesla potrebbe non rispettare le aspettative degli analisti), a causa della debolezza della domanda mostrata nei mercati chiave europei. Nel dettaglio alla fine dello scorso mese di maggio le consegne di Tesla su base trimestrale sono in calo del 62% in Germania, del 41% in Norvegia, del 36% in Francia e del 28% nel Regno Unito. Il consenso generale di Wall Street parla di circa 450.000 consegne previste nel periodo marzo-giugno 2024, rispetto alle 466.000 consegne che si erano registrate nello stesso periodo dell'anno passato.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere l'impostazione del titolo nel breve e medio periodo. È un inizio di giornata all'insegna degli acquisti per il titolo Tesla, con le quotazioni che si spingono oltre l'area dei 185 dollari. Dal punto di vista operativo sarà solo con il superamento dei massimi degli ultimi due mesi situati sui 187 dollari, che il titolo potrebbe proseguire il suo recupero verso i massimi degli ultimi 3 mesi situati sui 199 dollari. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste aree resistenziali che si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico, il quale aumenterebbe le possibilità di nuovi allunghi verso i top dello scorso mese di febbraio situati in area 207 dollari, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 25 gennaio e nei cui pressi troviamo la media mobile di lungo periodo. Con il superamento di questi ultimi livelli non sarebbe una sorpresa rivedere il titolo spingersi prima verso i 235 dollari ed in seguito in direzione dei massimi del 2024 situati sui 245 dollari.
Al contrario fondamentale per il titolo sarà la tenuta dei primi supporti situati in area 172-170 dollari, nelle cui vicinanze troviamo la media mobile a 50 giorni, per evitare un nuovo indebolimento del quadro grafico il cui prossimo obiettivo sarebbe posto sui 160 dollari, dove troviamo l'indicatore daily del Supertrend, e successivamente i 156 dollari. L'eventuale violazione di quest'ultimi supporti, aprirebbe le porte all'azione per andare prima a chiudere il gap-up lasciato aperto lo scorso 24 aprile in area 147,26 dollari ed in seguito dirigersi verso i minimi annuali posti sui 137,5 dollari.
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