È stata una giornata all'insegna della debolezza per i listini azionari europei, condizionati negativamente dai dazi annunciati da Donald Trump sul settore automotive. Rispetto alle battute iniziali, i principali indici di Borsa europei sono tuttavia riusciti ad archiviare le contrattazioni lontani dai minimi intraday.
Con il DAX e il CAC 40 in ribasso rispettivamente dello 0,65% e 0,5%, ha fatto meglio il FTSE Mib. L'indice italiano ha terminato le contrattazioni in leggero territorio positivo, confermandosi sopra la soglia psicologica dei 39 mila punti.
Fondamentale per la seduta di domani sarà la tenuta di tali livelli, per proseguire il recupero prima in direzione dei 39.250-39.300 punti e successivamente i 39.550-39.575 punti, che rappresentano i top di questa ottava.
In questo contesto tra i titoli che hanno registrato una performance negativa a Piazza Affari troviamo UniCredit. La banca guidata da Andrea Orcel ha visto l'assemblea dei soci deliberare a favore dell'aumento di capitale funzionale all'OPS su Banco BPM. Scopriamone i dettagli.
Unicredit: ok ad aumento capitale per OPS su Banco BPM
Nelle scorse ore l'assemblea di UniCredit, chiamata in via ordinaria ad approvare il bilancio, ha dato il suo benestare all'aumento di capitale legato all'offerta su Banco BPM. I vertici di Unicredit potranno dunque emettere 278.000.000 nuove azioni entro la fine del 2025.
Tutto questo arriva all'indomani in cui la BCE ha espresso il suo parere negativo per quanto riguarda l'applicazione del Danish Compromise all'Opa di Piazza Meda su Anima Holding.
Senza il vantaggio patrimoniale garantito dal compromesso danese, con l’acquisto del 100% della società del risparmio gestito, l'istituto guidato da Giuseppe Castagna vedrebbe diminuire il proprio Cet1 di 286 punti base a fronte di un beneficio di 30 punti che ci sarebbe invece in caso di applicazione.
Ed è proprio su questo punto che si è soffermato il numero uno di UniCredit, Andrea Orcel, a margine dell'assemblea. Il manager ha confermato infatti che le valutazioni su un rilancio o meno su Banco BPM verranno fatte una volta che si sarà conclusa l'offerta di quest'ultima su Anima.
Il punto che Orcel ha voluto rimarcare è che UniCredit andrà avanti solo alle giuste condizioni e solo se l'OPS creerà valore per la banca e gli azionisti. Se questo non dovesse esserci, l'istituto di Piazza Gae Aulenti farebbe un passo indietro, tornando al proprio piano base.
Ricordiamo che già nello scorso mese di febbraio UniCredit aveva acceso un faro sull'operazione Anima, ventilando un passo indietro sull'Ops in caso di rilancio senza Danish Compromise.
Tornando ai punti all’ordine del giorno dell'assemblea ordinaria, il bilancio è stato approvato con una maggioranza del 99,5% dei votanti. La relazione sulla politica di remunerazione del 2024 per Orcel, salita a 13,2 milioni di euro rispetto ai 9,96 milioni di euro percepiti nel 2023, è passata con il 66,5% contro l'88% dell’anno scorso.
Azioni UniCredit: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si sono mosse le azioni UniCredit alla Borsa italiana. È stata una giornata all'insegna della debolezza per il titolo della banca milanese, con le quotazioni che hanno terminato le contrattazioni in area 54,6 euro (-0,7%).
Con un'impostazione primaria che rimane confermata al rialzo, le attese per le prossime sedute sono di un ritorno verso i massimi di periodo situati sui 55,5 euro.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del quadro grafico, con prossimi obiettivi i 57,5-58 euro e successivamente la soglia dei 60 euro.
In questo contesto propositivo tutte le prese di beneficio fin verso i 50-48 euro, dove troviamo sia l'indicatore daily del Supertrend che la media mobile a 50 giorni, potrebbero rappresentare delle nuove occasioni di acquisto.
Al contrario la violazione dei 48 euro dovrebbe innescare una fase correttiva più marcata, con un primo target i 47,5-47,3 euro e a seguire i 45,5 euro, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di novembre.
Nel caso in cui anche tali supporti non dovessero arrestare la spinta ribassista, si dovrebbe assistere a una continuazione delle vendite in prima battuta verso gli ex massimi dello scorso mese di novembre in area 43,3 euro e in seguito verso i 41,8 euro.
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