L'outlook negativo presentato da Meta nella serata di ieri, impatta sui futures del Vecchio Continente che, impostati in terreno negativo, anticipano un inizio di giornata all'insegna della debolezza sui listini azionari europei, il cui market mover odierno è rappresentato dal Pil USA del primo trimestre.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 34.200 punti, cercando di tornare sopra i 34.300-34.350 punti, oltre i quali aumenterebbero le possibilità di una ripresa degli acquisti prima verso i 34.500 punti e a seguire sui 34.800-34.850 punti. Al contrario la violazione dei 34.000 punti, tornerebbe ad indebolire il quadro grafico con primi target ribassisti sui 33.750-33.700 punti.
Tra le storie da seguire in queste ore a Piazza Affari troviamo Webuild, che nella serata di ieri ha aggiornato sull'andamento del business nel corso dei primi mesi del 2024. Andiamo a leggeri i numeri nel dettaglio.
Webuild: da inizio anno 5,5 miliardi di nuovi ordini
Nella serata di ieri il Consiglio di amministrazione di Webuild ha esaminato alcuni dati e informazioni relativi all’andamento del business da inizio 2024. Nello specifico il general contractor italiano ha acquisito in questi mesi 5,5 miliardi di euro di nuovi ordini. La gran parte di essi arrivano dall’estero ed in particolar modo da Canada, Stati Uniti e Arabia Saudita. Il significativo order intake rappresenta quasi il 50% degli ordini attesi per l’intero anno. A ciò si aggiunge una pipeline commerciale di breve termine di oltre 70 miliardi di euro, alimentata dagli importanti piani di investimento lanciati nei mercati chiave monitorati dal Gruppo, quali l’Europa Centrale e del Nord, l'Australia, gli USA e il Medio Oriente.
Nel corso del primo trimestre sono stati inoltre registrati significativi avanzamenti su progetti sia nel nostro Paese che all’estero. Per quanto riguarda l'Italia c'è l’attivazione dei primi otto chilometri di linea tra Rivalta Scrivia e Tortona della linea di alta velocità Milano-Genova e l’avanzamento degli scavi dei tunnel sulla Strada Statale 106 Jonica. All'estero l’avvio della costruzione dell’impianto di trattamento dell’acqua per il vasto complesso petrolifero onshore di ZULUF, situato in Arabia Saudita, e il Lotto 2 della Linea 16 del Grand Paris Express. Prosegue inoltre il programma “Cantiere Lavoro Italia”, il piano di formazione il cui obiettivo è quello di di attrarre nuove risorse nel settore della costruzione di grandi infrastrutture e garantirne la qualità professionale. Ricordiamo che Webuild conta di assumere 10.000 persone entro il 2026, da coinvolgere nei grandi progetti che ha in corso.
Nel corso della presentazione dei dati il Gruppo ha confermato la guidance sull'anno in corso, che prevede un book-to-bill maggiore di 1,0X e il proseguimento del trend di crescita con ricavi superiori agli 11 miliardi di euro, con un'Ebitda superiore ai 900 milioni di euro. Infine nonostante la crescita, in Gruppo continuerà a focalizzarsi sulla generazione di cassa, mantenendo una solida posizione di cassa netta, attesa sopra ai 400 milioni di euro.
Azioni Webuild: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sull'azione nelle prossime sedute. Con volumi in contrazione rispetto alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna delle vendite quella di ieri per il titolo Webuild, con i prezzi che chiudono sotto l'area dei 2,2 euro. Nel breve periodo fondamentale sarà ora la tenuta dei primi supporti ed ex massimi del 2023 situati sui 2,15-2,14 euro, nei cui presso transitano sia la media mobile a 50 giorni che l'indicatore giornaliera del Supertrend. Dal punto di vista operativo una conferma sopra tali livelli dovrebbe riportare gli acquisti sull'azione, con un primo obiettivo i 2,25 euro ed in seguito i massimi del mese in corso posti in area 2,31-2,33 euro. Nel caso in cui anche quest'ultime aree dovessero essere lasciate alle spalle, aumenterebbero prima le possibilità di andare a chiudere il gap-down lasciato aperto lo scorso 22 marzo in area 2,38 euro e successivamente andare a mettere sotto pressione i top di periodo situati sui 2,58 euro.
Al contrario la violazione dei 2,14 euro, indebolirebbe il quadro grafico del titolo che proseguirebbe quella fase correttiva innescatasi lo scorso 14 marzo. In questo caso il prossimo obiettivo ribassista sarebbe posto in area 2,07 euro ed in seguito sulla soglia dei 2 euro, dove troviamo la trendline ascendente partita dai minimi dello scorso mese di ottobre e che congiunge i minimi dello scorso febbraio. Nel caso in cui anche questi supporti non riuscissero ad arrestare le vendite, si avrebbe una prosecuzione della fase correttiva fin verso i minimi dell'anno in corso posti suglia 1,8 euro, con target intermedi gli 1,93 euro.
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