I futures del Vecchio Continente impostati in terreno negativo anticipano un inizio di giornata all'insegna della debolezza sulle principali piazze europee, che aspettano nei prossimi giorni l'importante dato in arrivo da oltreoceano e riguardante l'inflazione a stelle e strisce. In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 28.100 punti, avvicinandosi in questo modo ai forti supporti situati sulla soglia dei 28.000 punti.
Fondamentale sarà non perdere questi livelli, per evitare un deterioramento del quadro grafico con possibili discese verso i 27.800-27.750 punti e a seguire i 27.500 punti. Al rialzo nuovi segnali di forza si avrebbero con un ritorno dei prezzi oltre l'area dei 29.000 punti. Tra i titoli da seguire a Milano troviamo Credem, che nella serata di ieri ha approvato i conti dei primi sei mesi. Andiamo a leggerli nello specifico.
Credem: utile primi sei mesi +90,3%
Nella serata di ieri il consiglio di amministrazione di Credem ha approvato i conti dei primi sei mesi che hanno visto un utile netto in crescita del 90,3% a 298,7 milioni di euro, grazie al miglioramento sia del margine di interesse che al contenuto costo del rischio. Nel periodo in corso il ritorno sul capitale si è attestato al 17,9%, con un Rote annualizzato che si spinge al 20,8%. Per quanto riguarda il margine di intermediazione questo vede un rialzo del 38,8% a 954,2 milioni di euro, con un risultato operativo che passa dai 245,4 milioni di 12 mesi fa agli attuali 482,9 milioni di euro. In leggero rialzo del 6,6% sono i costi operativi che si attestano a 419,8 milioni di euro, mentre il cost/income passa dal 57% al 44%.
Nel periodo gennaio-giugno 2023 sono proseguiti i prestiti alla clientela che hanno raggiunto i 34,8 miliardi di euro, registrando un progresso del 3,7% rispetto al primo semestre dello scorso anno. Sempre nel corso dei primi sei mesi sono stati acquisiti quasi 83.000 nuovi clienti, in aumento del 28,3% rispetto a 12 mesi fa, mentre i nuovi patrimoni depositati si sono attestati a 2,8 miliardi di euro raggiungendo complessivamente i 93,7 miliardi di euro. Per quanto riguarda la solidità del Gruppo la banca emiliana si pone nei primi cinque posti tra gli istituti europei, con un Cet1 ratio al 15,8% ed un Cet1 ratio di Vigilanza al 14,4% rispetto al 7,56% minimo assegnato dalla Bce.
Credem: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere quali sono le attese sul titolo nel breve e medio periodo e su cui potrebbero impattare le news delle ultime ore provenienti dal governo italiano, che ha approvato, al momento per il solo 2023, un prelievo del 40% sugli extraprofitti delle banche.
E' stata un inizio di settimana all'insegna degli acquisti per il titolo Credem che chiudendo nei pressi dei 7,70 euro si avvicina alle prime resistenze e top degli ultimi mesi situati in area 7,80 euro. Nel breve termine il superamento di questi livelli andrebbe a riattivare l'ultimo trend rialzista innescatosi lo scorso mese di maggio, in direzione degli 8 euro dove verrebbe chiuso il gap ribassista lasciato aperto lo scorso 10 marzo. Nel caso in cui anche queste aree dovessero essere lasciate alle spalle, i corsi andrebbero a mettere sotto pressione i top del 2023 posizionati nei pressi degli 8,25-8,30 euro. Dal punto di vista operativo l'eventuale superamento di quest'ultimi livello andrebbe a rafforzare in quadro grafico con possibili nuovi rialzi verso i massimi degli ultimi 8 anni in area 8,5 euro.
Al contrario la discesa dei prezzi sotto i minimi delle ultime settimane in area 7,4 euro, andrebbe ad indebolire l'azione aprendo le porte ad una fase correttiva più profonda che avrebbe come primo obiettivo i 7,05 euro e successivamente i 6,94 euro, dove verrebbe chiuso il gap-up lasciato aperto lo scorso 28 giugno. Nel caso in cui anche questi sostegni non riuscissero ad arrestare la spinta ribassista si avrebbe un ulteriore discesa verso i 6,7 euro ed in seguito i 6,5 euro, che rappresentano i minimi di maggio 2023.
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