ENI-Snam: joint venture per cattura e stoccaggio CO2, come operare? | Investire.biz

ENI-Snam: joint venture per cattura e stoccaggio CO2, come operare?

20 dic 2022 - 09:14

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Le vendite delle ultime settimane che hanno contrassegnato i titoli Snam ed ENI hanno indebolito la loro struttura grafica. Cosa aspettarsi ora dalle due azioni?

La chiusura sottotono di Wall Street nella serata di ieri, sempre infastidita dalla parole di Powell in tema di rialzo dei tassi di interesse, impatta ancora una volta sui futures europei che, impostati in terreno negativo, anticipano un inizio di seduta all'insegna delle vendite.

In questo clima il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni in area 23.500 punti, minimi della scorsa ottava, sotto i quali proseguirebbe la fase correttiva in direzione dei massimi di agosto 2022 situati nei pressi dei 23.000-23.150 punti. Solo con il ritorno oltre la soglia dei 24.000 punti si avrebbe un primo segnale di positività. Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo ENI e Snam, che nella giornata di ieri hanno firmato una joint venture paritetica nel settore dello stoccaggio di CO2. Andiamo a vedere i dettagli.

 

ENI e Snam: joint venture per lo stoccaggio di carbonio

ENI e Snam hanno firmato un importante accordo per lo sviluppo e la gestione della Fase 1 del Progetto Ravenna di cattura e stoccaggio della CO2. L’accordo, fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione,  prevede anche di portare avanti gli studi e le attività nelle successive fasi di sviluppo. Nello specifico la Fase 1 del Progetto Ravenna prevede la cattura di 25.000 tonnellate di CO2 dalla centrale ENI di trattamento di gas naturale ubicata a Casalborsetti, in provincia di Ravenna, che poi sarà incanalata verso la piattaforma di Porto Corsini Mare Ovest e infine iniettata nell’omonimo giacimento a gas esaurito nell’offshore ravennate.

L'accordo consentirà di ridurre le emissioni della centrale, avviando in questo modo nel nostro Paese un progetto basato su un processo tecnologico maturo ed essenziale per il raggiungimento degli obiettivi climatici, complementare alle rinnovabili, all’efficienza energetica e diventa fondamentale per evitare le emissioni di CO2 in quei settori altamente energivori che al momento non hanno alternative tecnologiche per la decarbonizzazione.

Il progetto rappresenta anche un tassello fondamentale per rispondere alle necessità di decarbonizzazione delle acciaierie, dei cementifici, delle industrie della ceramica e della chimica. Inoltre le attività previste consentiranno di creare nuove opportunità di lavoro, con una stima complessiva di oltre 500 nuovi posti durante la prima fase. Andiamo ora a vedere l'impostazione tecnica dei due titoli a Piazza Affari.

 

ENI: analisi tecnica e strategie operative

La fase correttiva innescata sul titolo ENI sulle resistenze poste in area 14,60-14,6 euro, è ancora presente con le quotazioni che nella seduta di ieri si sono spinte fin verso la soglia dei 13 euro. Nel breve termine sarà fondamentale la tenuta di questi livelli per evitare una continuazione delle vendite in direzione degli ex massimi di agosto 2022 situati in area 12,50 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero cedere, si avrebbe una prosecuzione di questo movimento discendente in direzione dei 12 euro.

Con il pronto recupero dei 14 euro, dove transita la trendline ribassista di breve che parte dai top di periodo, l'azione invierebbe un segnale di forza, con primi target situati sui 14,25-14,30 euro e successivamente i 14,60-14,65 euro. Nel caso in cui queste resistenze dovessero essere superate, si potrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei 15 euro e a seguire verso i top del 2019 posti sui 16 euro.

 

Snam: analisi tecnica e strategie operative

Il deciso recupero partito su Snam a ottobre dalla soglia dei 4 euro e che si è arrestato a contatto con i 4,90 euro dove transita la media mobile di lungo periodo, si è indebolito nelle ultime giornate con i prezzi che sono scesi sotto i primi supporti situati sui 4,75 euro. Nel breve termine il mancato recupero di queste ultime aree dovrebbe far proseguire le vendite in direzione dei 4,5 euro e successivamente verso i 4,38 euro. Nel caso in cui anche questi sostegni dovessero cedere il campo ad altre vendite, si aprirebbero le porte per un test sui minimi annuali situati sui 4 euro con target intermedi nei pressi dei 4,20 euro.

Per inviare invece un segnale di ritrovata forza l'azione dovrebbe spingersi oltre i 4,90 euro. Sopra queste resistenze non solo si avrebbe un miglioramento della struttura grafica del titolo ma al tempo stesso si aprirebbero le porte per nuovi ed ulteriori allunghi in direzione dei 5 euro e a seguire sui massimi degli ultimi 6 mesi posti sui 5,15-5,20 euro.

 

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