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Il calo degli utili nel secondo trimestre pone il problema della carenza di capitale per le banche cinesi;
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Le quattro banche statali sono quelle maggiormente monitorate in quanto sostengono tutto il sistema economico della Nazione;
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Le perdite in Borsa dei titoli legati alle Big Four sono notevoli, soprattutto dopo le trimestrali pubblicate a luglio 2020
Allarme per le banche cinesi. La pandemia ha riportato alla luce uno dei problemi fondamentali che tutto il sistema bancario mondiale deve affrontare, ovvero la carenza di capitale. Il drammatico calo degli utili registrato nel secondo trimestre per via dell'esplosione dei crediti inesigibili ha alterato la struttura patrimoniale degli istituti di credito, quei requisiti che sono necessari per proteggere i risparmiatori evitando il default.
Sotto alcuni aspetti, le banche della Cina ne hanno fatto le spese più degli altri. Come rileva un rapporto de Financial Stability Board, organismo internazionale rappresentato da 20 Nazioni per monitorare il sistema finanziario mondiale, gli strumenti degli istituti bancari nei mercati emergenti devono coprire il 16% delle attività ponderate per il rischio entro il 2025, il 18% entro il 2028. Ebbene, in questo le banche cinesi procedono a passo meno sostenuto.
Banche cinesi: il problema dei principali 4 istituti
La cosa che preoccupa in modo particolare è la situazione finanziaria dei quattro più grandi istituti di credito che operano in Cina: Industrial and Commercial Bank of China, Bank of China, China Construction Bank e Agricultural Bank of China. Questo perché in quanto banche statali esse svolgono un ruolo fondamentale per sostenere le imprese in difficoltà in un periodo in cui la pademia ha depotenziato tutto il sistema economico.
Di conseguenza l'ossatura di un apparato creditizio ammaccato metterebbe a repentaglio la tenuta dell'economia. In questa fase si deve evitare a tutti i costi un default di grandi proporzioni. Purtroppo uno studio dello S&P Global Ratings è poco tranquillizzante. L'istituzione ha evidenziato che le Big Four cinesi hanno registrato un deficit di 323 miliardi di dollari per assorbire le perdite mondiali, cifra che potrebbe triplicare da qui a tre anni.
Per questa ragione le Autorità governative hanno esortato le banche a irrobustire le riserve di capitale con il fine di rispettare i requisiti patrimoniali richiesti. Anche perché l'esito della lotta al Covid-19 è incerto e nessuno sa veramente gli effetti che produrrà su imprese, famiglie e quindi sul credito.
Banche cinesi: le azioni in Borsa
Gli investitori prestano molta attenzione alla capacità delle banche di allinearsi agli standard globali, in quanto questo ne determina la struttura del capitale e il costo del finanziamento. Questo è ciò che sostiene l'analista di S&P, Michael Huang, nel valutare le possibilità di investimento delle Big Four. Sulla Piazza Finanziaria di Shangai le quattro banche hanno vissuto una grande fase di ribasso nel mese di gennaio, quando la situazione Covid-19 in Cina era degenerata, per poi riprendersi fino a recuperare completamente le perdite nel mese di luglio.
A partire da allora si è manifestato un violento sell-off che ha spinto i titoli delle banche a toccare nuovamente i minimi dell'anno, area in cui veleggiano da oltre un mese.Nel dettaglio, Industrial and Commercial Bank of China ha perso da inizio anno oltre il 30% e dai massimi di luglio di 5,85 Yuan è arrivata a una quotazione attuale di 4,98 Yuan. Più lievi le perdite per gli altri tre istituti di credito. Bank of China è in calo del 12% dall'apertura dell'anno solare, con i prezzi di Borsa che sono passati da un valore massimo di 3,96 Yuan del mese scorso a 3,29 Yuan alla data odierna.
China Construction Bank ha lasciato sul terreno il 15% da inizio 2020, con le azioni passate da un massimo di 7,56 Yuan a luglio 2020 a un valore di 6,16 Yuan. Le quotazioni di Agricultural Bank of China si sono ridimensionate del 13% a partire dal 1° gennaio 2020, per poi vivere la fase di massimo splendore a luglio arrivando a 3,86 Yuan. Da quel momento è partito un rialzo che ha riportato i prezzi fino a quota 3,23 Yuan.