L'indice di Borsa DAX cambia è pronto a cambiare. Lo shock provocato dalla vicenda Wirecard ha fornito una spinta agli enti regolatori a intervenire per modificare le regole d'ingresso nel principale indice borsistico tedesco. Non più criteri basati sulla capitalizzazione del mercato e sui volumi scambiati, bensì una serie di elementi più severi che le società dovranno rispettare in linea con gli standard internazionali. È la più grande modifica dal 1988. L'indice si espanderà da 30 a 40 società che ne faranno parte, mentre l'MDAX, che raccoglie le società a media capitalizzazione, scalerà da 60 a 50 componenti.
DAX: quali sono gli 8 punti che consentono l'ingresso
Bisogna dire intanto che non tutte le regole entreranno in vigore subito o nello stesso momento, ma verranno scaglionate nel tempo da ora al terzo trimestre del 2021. Il primo cambiamento che prenderà subito il via riguarda la redditività aziendale che le società devono produrre per i primi due anni ed è riservata soltanto ai nuovi membri.
Nei primi tre mesi del 2021 succederà quanto segue: le società che vorranno entrare nel listino dei 40 dovranno avere risultati annuali certificati e presentare rendiconti trimestrali; l'indice sarà revisionato a marzo; ci saranno membri elencati in Prime Standard e i consigli di sorveglianza devono disporre di un Comitato di revisione. In quest'ultimo caso i membri esistenti che non utilizzano un audit hanno tempo fino all'agosto del 2022 per adattarsi.
Nel terzo trimestre 2021 altre due modifiche prenderanno corpo: il DAX sarà rappresentato da 40 società anziché 30 e sarà stabilita una soglia di liquidità per le azioni in sostituzione della capitalizzazione e del volume.
L'operatore dell'indice Qontigo, un'unità della Deutsche Boerse AG con sede a Francoforte, che è stato l'ideatore delle modifiche, ha respinto la proposta di inserire una nuova regola, che è quella di vietare l'ingresso a società coinvolte in armi controverse, in quanto ciò avrebbe messo in difficoltà un componente attuale dell'indice.
Tutte queste modifiche si sposano con il concetto che il DAX esprime saldamente quello che è la forza produttiva del Paese, essendo un indice poco "finanziarizzato" rispetto ad altri come ad esempio quello londinese. Il timore delle Autorità regolatorie è proprio quello che un calo della produttività determinato dalla crisi attuale possa alterarne le performance. Per questo si è preferito adottare delle misure più austere che consentano solo a chi è più attrezzato di avere accesso ai 40 meglio posizionati.
DAX: cosa significa per gli investitori la modifica delle regole
Da quando Wirecard è uscita dall'indice ed è stato sostituito da Delivery Hero SE, società di consegna del cibo operante a Berlino, gli investitori hanno espresso un certo malumore in quanto l'azienda non aveva mai chiuso il bilancio in profitto. Se fossero state applicate all'epoca queste nuove regole tale avvicendamento non sarebbe mai stato consentito.
Tutto questo riveste una certa valenza in quanto molti fondi d'investimento passivi ricalcano l'indice finanziario, quindi è estremamente importante sapere chi entra e chi esce in base a dei criteri rigorosi. Oggi sono circa 14 miliardi di euro negoziati con riferimento al DAX. E secondo Bank of America la cifra è destinata a crescere superando di slancio i portafogli gestiti attivamente entro l'agosto del 2021, quando tutte le nuove regole verranno ufficialmente implementate.