Intel ha venduto la sua partecipazione di 1,18 milioni di azioni nell'azienda britannica di chip Arm Holdings, si legge su CNBC, mentre il progettista di chip californiano rafforza il suo bilancio in un contesto di intensa concorrenza.
La vendita ha probabilmente fatto guadagnare a Intel quasi 147 milioni di dollari, sulla base del prezzo medio delle azioni di Arm tra aprile e giugno. Secondo gli ultimi dati finanziari, alla fine di giugno Intel aveva liquidità ed equivalenti di 11,3 miliardi di dollari e passività per circa 32 miliardi di dollari.
La cessione di Arm arriva in un periodo finanziario tumultuoso per Intel, che sta attraversando quella che il CEO Pat Gelsinger ha definito "la ristrutturazione più sostanziale di Intel dalla transizione dei microprocessori a memoria di quattro decenni fa".
A inizio mese, Intel ha annunciato un piano di riduzione dei costi da 10 miliardi di dollari che prevede il taglio di circa 15.000 dipendenti, l'eliminazione del dividendo del 4° trimestre fiscale e la riduzione delle spese in conto capitale.
La società ha inoltre riportato risultati trimestrali peggiori delle attese e ha emesso una guidance non soddisfacente per il periodo in corso. I risultati sono stati seguiti dal più grande calo del prezzo delle azioni di Intel in un solo giorno da 50 anni a questa parte, con un crollo del 26%.
Il colosso dei chip ha faticato a tenere il passo con gli altri concorrenti nel settore dei semiconduttori, a causa dell'intensificarsi della concorrenza dovuta al boom dell'intelligenza artificiale. Secondo Gelsinger, le ultime perdite dell'azienda sono state aggravate dalla decisione di produrre più rapidamente i suoi chip Core Ultra per PC, costruiti per gestire i carichi di lavoro di IA.
Sotto la guida di Gelsinger, l'azienda sta anche cercando di far crescere la sua attività di fonderia di chip in difficoltà e di riconquistare le quote di mercato perse a favore di TSMC e Samsung negli ultimi anni. Vediamo ora il quadro grafico di Intel e come operare secondo l’analisi tecnica.
Azioni Intel: analisi tecnica e strategie operative
Le azioni Intel rimangono impostate al ribasso nel medio periodo, in particolare dai massimi registrati a fine dicembre 2023 in area 51 dollari. Nel brevissimo periodo, i prezzi hanno iniziato a lateralizzare appena sopra al supporto statico di lungo periodo a 19,30 dollari, livello lasciato in eredità dai minimi segnati a novembre 2012.
Per quanto riguarda la stagionalità, analizzata con la piattaforma Forecaster, gli archi temporali selezionati mostrano una fase negativa che potrebbe continuare indicativamente fino a fine settembre, seguita da una fase positiva fino a fine anno.
Considerata l’azione dei prezzi in prossimità del supporto di lunghissimo periodo, segnali di forza in 19,30-20 dollari potrebbero essere sfruttati per strategie long di ampio respiro, con l’obiettivo di sfruttare un eventuale riassorbimento delle forti vendite viste a luglio.
In questo caso, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere posto sulla resistenza a 24,80 dollari, mentre un secondo target in area 29,80 dollari, livello che aveva funzionato da supporto tra maggio e giugno 2024. Il superamento di questo ostacolo, muterebbe il quadro grafico a favore dei compratori anche nel medio periodo, con eventuale target in area 37 dollari.
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