Mediobanca crolla nonostante trimestrale solida, cosa fare ora? | Investire.biz

Mediobanca crolla nonostante trimestrale solida, cosa fare ora?

12 nov 2024 - 13:00

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Come operare sulle azioni Mediobanca? Comprare o vendere il titolo a Piazza Affari dopo la trimestrale? Vediamo il quadro grafico e i livelli da monitorare

Mediobanca è tra i titoli maggiormente monitorati a Piazza Affari a seguito della pubblicazione dei risultati trimestrali. L'istituto di Piazzetta Cuccia ha terminato il primo trimestre dell’esercizio 2024-2025 con risultati solidi.

Nel dettaglio, i ricavi sono risultati stabili rispetto allo stesso periodo dello scorso anno attestandosi a 864,6 milioni di euro (attese a 884 milioni) mentre le commissioni hanno registrato una crescita a doppia cifra, 29% a 231 milioni, che ha bilanciato il calo del trading e l’apporto di Generali.

Il margine di interesse, pari a 485 milioni di euro, ha registrato una flessione rispetto ai trimestri precedenti (-7,4 milioni trimestre su trimestre, -10,7 milioni a/a), scontando la discesa dei tassi di interesse e il rialzo del costo del funding (2,52%, +25bps a/a).

L’utile netto è sceso del 6,1% a 330 milioni (+0,8% su base sequenziale), ma ha comunque superato le attese a 319 milioni di euro. L’utile per azione è pari a 0,40 euro e il ROTE al 13%. Confermata la solidità patrimoniale con un CET1 ratio cresciuto nel trimestre dal 15,2% al 15,4% e un Total Capital Ratio stabile al 17,9%.

 

Commissioni trainate da Wealth Management e CIB

Le commissioni del Wealth Management (53,8% del totale del gruppo) si sono confermate in crescita di quasi il 15% a 124,4 milioni con una costante progressione delle management (+9% a 92 milioni), upfront a 20 milioni (+10%) e banking fees a 25 milioni (+11%).

Nonostante la stagionalità del trimestre estivo, la divisione WM ha registrato risultati commerciali eccellenti con un raccolta netta raddoppiata a 2,6 miliardi, al miglior livello del settore e con un miglioramento nel mix (1,3 miliardi di AuM). I ricavi sono cresciuti del 4,9% a 228,4 milioni e l’utile del 6,4% a 53 milioni.

Le commissioni della divisione Corporate and Investment Banking sono cresciute a 83,7 milioni (+26%) con un apporto della Debt Division in salita (da 17 a 21 milioni) e quello dell’Investment Banking (al netto di Arma) di 32,5 milioni (+37%). Il Consumer ha chiuso a 34,8 milioni (+6,7%).

I proventi da Tesoreria sono scesi a 39,2 milioni (da 47,5 milioni) a causa dell’attività di proxy hedging dei portafogli del banking book nelle Holding Functions (da 21 a 2,3 milioni) e l’apporto di Assicurazioni Generali è calato a 105,4 milioni dai 138,4 milioni dello scorso anno per i minori risultati non operativi e del calo del segmento Danni.

 

Guidance confermata

Mediobanca ha confermato gli obiettivi definiti nel Piano “One Brand-One Culture”. Per l’intero esercizio 2024-2025 si aspetta che il continuo potenziamento della distribuzione e la vivace attività commerciale di Wealth Management alimenteranno le masse della clientela con una raccolta annua di 9-10 miliardi, mentre la crescita selettiva degli attivi e l’attività di efficientamento consentiranno di ridurre ulteriormente gli asset ponderati per il rischio (-3 miliardi in 12 mesi a 47,4 miliardi) anche con l’introduzione dell’impianto normativo di Basilea IV.

I ricavi dei business bancari sono previsti in “moderata crescita” spinti dalla dinamica sostenuta delle commissioni, trainate dal WM e dai servizi a minor assorbimento di capitale del CIB. Il margine di interesse si manterrà resiliente, in particolare nella seconda metà dell’esercizio. Il cost/income è atteso al 44%, il costo del rischio è previsto a 55 punti base e l’utile per azione è dovrebbe aumentare del 6-8%.

 

Cresce il dividendo e parte il buyback

La remunerazione degli azionisti prevede una crescita del dividendo, con cash pay out confermato al 70% (acconto di dividendo a maggio 2025 e saldo a novembre 2025) e attivazione del nuovo piano di buyback (385 milioni di euro). La generazione del capitale è prevista elevata e tale da portare il CET1 a fine anno al 15,5%-16%.

Il piano di acquisto di azioni proprie verrà eseguito entro giugno 2025 e comporterà la cancellazione dell’80% delle azioni proprie rivenienti dall’acquisto. Il buyback, che riguarderà fino a 37,5 milioni di azioni ordinarie (pari a circa il 4,5% del capitale sociale), favorirà la crescita dell'utile per azione per effetto dell'annullamento delle azioni acquistate e finanzierà le operazioni di crescita esterna tramite acquisizioni e la provvista per i piani di compensi, esistenti e futuri, basati su strumenti finanziari a favore del personale del gruppo.

 

 

Nagel: Mediobanca pronta a cogliere nuove opportunità

“Dopo aver chiuso lo scorso esercizio con i risultati migliori di sempre, Mediobanca ha confermato anche in questo trimestre la crescita di tutte le sue divisioni, consolidando le principali iniziative del piano 2023-2026”, ha affermato l’Amministratore delegato Alberto Nagel.

“L’obiettivo prioritario per questo esercizio è un forte potenziamento delle piattaforme distributive fisiche e digitali tale da consentire una crescita robusta e sostenibile dei ricavi di tutti i business oltre l’arco del piano, pur in un contesto macro differente.

Mediobanca è pronta a cogliere le opportunità dello scenario dei prossimi mesi, grazie al posizionamento favorevole nel contesto di tassi in calo, affrontando la volatilità del contesto con la sua gestione prudente dei rischi”. Vediamo ora il quadro grafico del titolo e i livelli da monitorare secondo l’analisi tecnica.

 

Azioni Mediobanca: analisi tecnica e strategie operative

 

Con il crollo registrato questa mattina, i prezzi delle azioni Mediobanca hanno violato al ribasso sia il supporto a 15,30 euro sia quello a 17,73, livelli rispettivamente lasciati in eredità dai massimi di maggio e dai minimi di settembre e ottobre 2024.

Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una potenziale fase di ribasso che potrebbe estendersi fino a fine mese, seguita da una possibile fase di rialzo fino alla fine della seconda decade di febbraio.

 

 

A livello operativo, si potrebbero quindi valutare strategie in acquisto nel caso di un recupero del livello orizzontale a 14,73 euro. Nel caso invece dovesse proseguire il ribasso – in linea con l’indicazione stagionale – il prossimo livello al quale monitorare eventuali segnali di forza è posto a 13,38 euro, supporto che conta i minimi segnati tra aprile, giugno e agosto 2024.

Posizioni intraprese da area 14,73-14,80 euro avrebbero come obiettivo area 15,30 euro. Strategie "long" da area 13,38 euro avrebbero come primo target la resistenza a 14,73 euro e un secondo obiettivo in area 15-15,30 euro.

 

 

 

 

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