Dopo un'apertura all'insegna degli acquisti si indeboliscono i principali mercati azionari del Vecchio Continente che chiudono l'ultima seduta della settimana in territorio negativo, in scia ad alcuni deludenti trimestrali provenienti da alcune società. In questo contesto il FTSE Mib termina le contrattazioni nei pressi dei 27.300 punti, avvicinandosi in questo modo ai forti supporti e minimi degli ultimi mesi in area 27.000 punti.
Fondamentale sarà la tenuta di tali supporti, per evitare un ulteriore indebolimento del quadro grafico con prossimi obiettivi ribassisti situati sui 26.750-26.700 punti. Al contrario solo con il superamento dei 27.600 punti il nostro indice potrebbe riprendere la strada degli acquisti in direzione dei 27.750 punti e a seguire verso la soglia dei 28.000 punti
Tra le storie che hanno contrassegnato l'ultima seduta della settimana troviamo Sanofi, che sul mercato francesce è andato incontro ad un vero e proprio crollo in occasione della presentazione dei dati. Andiamo a leggerli nello specifico.
Sanofi: scendono le vendite nel terzo trimestre
Prima dell'apertura dei mercati Sanofi, primo gruppo farmaceutico nel Vecchio Continente, ha presentato i dati del terzo trimestre 2023 che hanno visto le vendite nette scendere del 4,1% a 11,964 miliardi di euro, rispetto ai 12,48 miliardi di euro di un anno fa. Da segnalare che a cambi costanti il dato avrebbe visto una crescita del 3,2%, in scia al buon andamento del farmaco Dupixent ed al lancio anticipato del Beyfortus, che hanno compensato la perfomance negativa dei generici in USA.
Nel periodo in corso l'utile è aumentato del 21,6% a 2,525 miliardi di euro, rispetto ad un consensus posto a 3,26 miliardi di euro, con un utile per azione a 2,01 euro ed un Free cash flow in calo a 1,853 miliardi di euro. Escludendo le voci straordinarie, l'utile ha visto una discesa dell'11,4% a 3,196 miliardi di euro, causato dalla perdita dell'esclusività del suo farmaco Aubagio utilizzato per la sclerosi multipla recidivante. Nel corso della presentazione dei dati il management ha confermato per l'anno in corso una stima di crescita degli utili per azione a una cifra media ed a tassi di cambio costanti, risultando sotto le attese che erano state formulate dagli analisti.
Inoltre l'azienda ha annunciato la separazione della divisione Consumer Health nel 2024, di cui è prevista anche la quotazione in Borsa. Ricordiamo che la divisione Consumer Health comprende integratori alimentari e prodotti venduti senza prescrizione medica, è presente in 150 Paesi con oltre 11mila dipendenti. Dopo questa separazione Sanofi si concentrerà principalmente sia sui medicinali che su vaccini innovativi, con risparmi stimati fino a 2 miliardi di euro entro i prossimi 2 anni.
In questo contesto Sanofi ha detto di aspettarsi un aumento del tax rate del gruppo nel 2024 dal 19% e per effetto della spesa di R&D l’utile per azione dovrebbe rimanere pressoché invariato nel 2024 rispetto alla positività che era stata comunicata in precedenza.
Azioni Sanofi: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come ha reagito l'azione dopo queste notizie sulla Borsa di Parigi. E' stata una seduta all'insegna del crollo per il titolo Sanofi che, dopo aver terminato la giornata di ieri nei pressi dei 100 euro, chiude l'ultima seduta di questa ottava scendendo sotto i minimi annuali situati in area 82,50 euro. Dal punto di vista operativo il mancato recupero di quest'ultimi sostegni andrebbe ad indebolire ulteriormente il quadro grafico, aprendo la porta ad ulteriori discese prima verso la soglia degli 80 dollari e successivamente in direzione del bottom del 2022 in area 77,5-77 euro. In questo contesto negativo tutti i rimbalzi che dovessero rimanere sotto gli ex minimi di agosto 2023 in area 92 dollari, non andrebbero a modificare la view ribassista.
Al contrario il superamento di quest'ultime aree potrebbe innescare un recupero dei corsi, prima in direzione dei 95 euro ed in seguito verso i 97,5 euro. L'eventuale superamento di tali aree dovrebbe favorire un ulteriore apprezzamento del titolo, prima verso i 99,5 euro, dove verrebbe chiuso 'ampio gap ribassista lasciato aperto ad inizio seduta, ed in seguito spingersi fin verso i 101 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle queste resistenze che i corsi andrebbero a mettere sotto pressione i massimi annuali posti sui 105 euro.
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