Le minute della FED, che sottolineano come la Banca centrale americana per il momento possa aver finito il suo ciclo di tagli dei tassi di interesse in scia a un'inflazione ancora alta, non impattano sui futures del Vecchio Continente che, impostati al rialzo, anticipano un inizio di giornata all'insegna degli acquisti sui mercati azionari europei.
In questo contesto il FTSE Mib dovrebbe aprire le contrattazioni nei pressi dei 38.400 punti. Dal punto di vista grafico non cambia la view sul listino italiano che, con una conferma dei prezzi sopra i 38 mila punti, dovrebbe proseguire il trend ascendente verso i 38.700-38.750 punti e successivamente i 39 mila punti. Al contrario segnali di debolezza si avrebbero solo con la violazione dei primi supporti di breve periodo situati sui 37.000 punti.
Tra i titoli da seguire nelle prossime ore a Piazza Affari troviamo Tenaris, che nella serata di ieri ha comunicato i dati del 2024. Andiamo a leggerli nello specifico.
Tenaris: ricavi 2024 in calo del 16%
Nella serata di ieri Tenaris ha diffuso i conti riguardanti il 2024, che sono stati contrassegnati da un deciso calo delle vendite, nonostante un 4° trimestre migliore delle attese. La società ha terminato lo scorso anno con ricavi in diminuzione del 16% a 12,52 miliardi di dollari, in scia sia al calo dei prezzi dei prodotti usati per le attività di trivellazione nell’area America che alla minore attività di trivellazione in Messico e Colombia.
Con un risultato operativo in discesa del 44% a 2,42 miliardi di dollari e un'Ebitda in calo del 37% a 3,05 miliardi di dollari, la marginalità è passata dal 32,7% al 24,4%.
Per quanto riguarda l'utile netto si è attestato a 2,04 miliardi di dollari, risultando in calo del 44% rispetto al 2023, con un utile per azione di 1,81 dollari. Al 31 dicembre del 2024 la posizione finanziaria netta era positiva per 3,61 miliardi di dollari, rispetto ai 3,42 miliardi di inizio anno, mentre le attività operative hanno generato cassa per 2,87 miliardi di dollari, con gli investimenti che sono stati pari a 693,96 milioni. In scia a questi dati è stato approvato un dividendo di 0,83 dollari per azione.
Per quanto riguarda il 4° trimestre i ricavi del Gruppo sono scesi del 17% a 2,85 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo del 2023, e in calo del 2% rispetto al 3° trimestre del 2024. In flessione anche l’utile netto, che passa dagli 1,13 miliardi dell'anno precedente ai 516,2 milioni di dollari, mentre l'Ebitda è diminuita del 26% a 726 milioni di dollari. Per quanto riguarda i margini passano dal 28,6% del 2023 al 25,5%, ma in ripresa rispetto al 23,6% registrati nel trimestre precedente.
Infine nel corso della presentazione dei dati, il management ha fornito qualche indicazione sull'anno in corso. Nello specifico le vendite e la marginalità nel corso dei primi tre mesi del 2025 dovrebbero essere in linea con il precedente trimestre, per poi aumentare moderatamente nei tre mesi successivi. Inoltre i probabili cambiamenti delle tariffe negli Stati Uniti e l’impatto sui flussi commerciali potrebbero determinare ancora forte incertezza sia sui costi che sui prezzi dei prodotti.
Azioni Tenaris: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere le attese sulle azioni Tenaris nel breve e medio termine. È stata una giornata all'insegna della debolezza quella di ieri per il titolo Tenaris, che con una discesa dello 0,35% ha chiuso le contrattazioni in area 18,69 euro.
Nel breve periodo fondamentale sarà confermarsi sopra i minimi settimanali situati nei pressi dei 18,35 euro, per evitare una continuazione di quella fase correttiva innescatasi lo scorso 11 febbraio e che avrebbe come primo obiettivo i forti supporti situati sulla soglia dei 18 euro.
La tenuta di questi sostegni, nelle cui vicinanze transita l'indicatore daily del Supertrend, dovrebbe riportare gli acquisti sulle azioni, con un primo target i 19 euro e successivamente i top di periodo posti sui 19,35-19,40 euro.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, si avrebbe un ulteriore rafforzamento del trend primario, con possibili nuovi allunghi fin verso i 20 euro, che rappresentano i massimi degli ultimi 17 anni.
Al contrario la violazione dei 18 euro potrebbe essere sfruttata per aprire delle posizioni ribassiste di breve termine, con un primo target i 17,55 euro, minimi degli ultimi due mesi, e a seguire i 17,30 euro. Nel caso in cui anche tali supporti non dovessero riuscire ad arrestare la pressione ribassista, si assisterebbe ad una prosecuzione della fase correttiva verso la soglia dei 17 euro e a seguire i 16,5 euro.
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