Dopo il disastro di Fukushima in Giappone del 2011, il nucleare è stato praticamente bandito in moltissimi Paesi sviluppati. Il rischio temuto dai governi era quello delle scorie radioattive che avrebbero potuto creare disastri alla popolazione. Molti reattori sono stati chiusi ed altri che hanno finito il loro ciclo di vita non sono stati più riattivati. La conseguenza è stato il crollo verticale del prezzo dell’uranio. Solo alcuni tra i Paesi più industrializzati, come la Francia e in parte la Germania, hanno continuato a usare l'energia nucleare tra le fonti del loro fabbisogno energetico.
La crisi determinata dalla guerra Russia-Ucraina, con la fornitura di gas e petrolio da Mosca che è stata drasticamente tagliata, ha tuttavia riportato in auge le discussioni sull'utilizzo del nucleare come energia alternativa. Anche perché oggi le centrali nucleari sono molto più sicure di quanto non lo fossero fino a qualche anno fa. Ne è conseguito un risveglio delle quotazioni dell'uranio, anche se non più ai livelli antecedenti alla strage di Fukushima. Quest’anno le società operative nel settore hanno realizzato grandi guadagni in Borsa. Ma quali sono oggi le più in vista? Ecco le 10 più importanti società operative nel settore dell'uranio classificate in base alla capitalizzazione di mercato.
Cameco
In prima posizione troviamo Cameco, società canadese nata dalla fusione nel 1988 tra la Eldorado Nuclear Limited e la Saskatchewan Mining Development Corporation. La società gestisce prevalentemente miniere, raffinerie e impianti di conversione di uranio. Alla Borsa di Toronto le azioni hanno realizzato una performance del 71,55% quest'anno, per una capitalizzazione complessiva di 16,64 miliardi di dollari.
Kazatomprom
Il secondo posto è occupato da Kazatomprom, con un valore di mercato di 9,94 miliardi di dollari. La società controllata dallo Stato del Kazakistan è attiva nell'importazione ed esportazione di uranio e terre rare. Alla Borsa kazaka di Almaty le azioni nel 2023 hanno realizzato una performance del 41,37%.
BWX Technologies
BWX Technologies si posiziona come terza della graduatoria con un market cap di 6,76 miliardi di dollari. Fondata nel 1867, l'azienda statunitense ha iniziato a operare come unità indipendente dal 1° luglio 2015, a seguito di uno spin-off dalla sua ex controllata Babcock & Wilcox Enterprises Inc. Attraverso varie unità di business, l'azienda è attiva nel campo dei servizi nucleari commerciali e delle componenti nucleari pesanti. A Wall Street le azioni quest'anno sono aumentate del 27,43%.
NexGen Energy
Al quarto posto staziona NexGen Energy, con un market cap di 2,83 miliardi di dollari. L'azienda canadese con sede a Vancouver è impegnata nelle attività di acquisizione, esplorazione, valutazione e sviluppo delle proprietà dell'uranio in Canada. Quotate a Toronto, le azioni sono cresciute del 20% dal 1° gennaio 2023.
Uranium Energy
A metà classifica si trova la compagnia americana Uranium Energy, che vanta una capitalizzazione di 2,12 miliardi di dollari. L'azienda si occupa delle attività di esplorazione, pre-estrazione, estrazione e trattamento dei concentrati di ossido di uranio. Al NYSE la società ha guadagnato il 41,75% quest'anno.
Paladin Energy
Sesta posizione per Paladin Energy, società australiana specializzata nell'estrazione dell'uranio in Australia, Africa e Canada. L'azienda ha raggiunto una capitalizzazione di 1,82 miliardi di dollari, per effetto di un rialzo alla Borsa di Sydney del 37,86% da inizio 2023.
Yellow Cake Plc.
Yellow Cake PLC si trova al settimo posto con un valore di mercato di 1,43 miliardi di dollari. La società è nata nel 2018 ed è focalizzata nella compravendita di uranio fisico. Quotate alla Borsa di Londra, le azioni hanno guadagnato il 46,02% quest'anno.
Denison Mines
All'ottavo posto staziona un'altra società canadese: Denison Mines, che ha una capitalizzazione di 1,34 miliardi di dollari. L’azienda è stata creata nel 1985 e si è specializzata in esplorazione, sviluppo e produzione di uranio. Il titolo alla Borsa di Toronto da gennaio a oggi ha ottenuto un profitto del 36,77%.
CGN Mining Company
Penultima della classifica risulta CGN Mining Company, con un market cap di 1,27 miliardi di dollari. Si tratta di un'azienda cinese che concentra il business nello sviluppo e nella commercializzazione di risorse naturali di uranio per l'uso da parte delle imprese nucleari. Le azioni della società sono quotate alla Borsa di Hong Kong e quest'anno sono in rialzo del 61,73%.
Energy Fuels
La decima posizione è occupata dalla società americana Energy Fuels, che ha un valore di mercato di 1,20 miliardi di dollari. Oltre a essere un grande produttore di uranio, la compagnia è specializzata nell'estrazione di vanadio e terre rare. Nel 2023 il titolo alla Borsa di New York ha realizzato un guadagno del 21,10%.