La crescita di
Wall Street può essere un problema, perché contrasta con le aspettative sui tassi d'interesse. È quanto sostenuto dagli strategist di
JP Morgan Chase, secondo cui c'è un divario tra l'andamento delle azioni americane e ciò che il mercato degli swap dice sui tagli dei tassi Fed. Ormai è appurato che prima di giugno la
Federal Reserve non abbasserà il costo del denaro, perché i dati macroeconomici riportano un'economia americana ancora in salute, un mercato del lavoro in forma e un'inflazione che sta provando a rialzare la testa.
Tuttavia, ora i trader danno una probabilità inferiore al 50% che i tassi scendano tra due mesi. Questo significa che viene ventilata l'ipotesi di un numero di sforbiciate inferiori rispetto alle tre suggerite dalla Banca centrale americana per quest'anno. "Anche se giugno non è fuori discussione, la convinzione del mercato per un primo taglio della Fed entro quella data sta svanendo", hanno scritto in una nota gli strategist di ING, "Nelle prossime settimane possiamo aspettarci che alcuni funzionari della Fed rimangano espliciti sui tagli di giugno, ma alla fine i dati saranno il fattore decisivo".
Ad ogni modo, a parere di JPMorgan, "le azioni stanno ignorando il pivot più recente, il che potrebbe essere un errore". Tutto ciò è anomalo se si pensa che per diverso tempo gli investitori sono stati molto più accomodanti della Fed. Ora, invece, si sono spostati nella direzione opposta.
Wall Street: ecco perché gli investitori continuano a comprare
Se gli investitori si attendono una Fed meno accomodante, allora perché continuano a comprare le azioni in Borsa? Secondo JP Morgan la motivazione sta nel fatto che la crescita economica dà fiducia sulla forza dell'economia americana, soprattutto perché allontana il rischio di una recessione. Recentemente sono arrivati i dati sulle entrate e sulle spese di febbraio degli Stati Uniti che hanno mostrato una certa forza dei consumi. Questa settimana, un indicatore dell'attività manifatturiera statunitense si è espanso per la prima volta dal 2022. Mentre al vaglio ci saranno i dati sul mercato del lavoro venerdì prossimo, quando verrà effettuato il rilascio da parte del Bureau of Labor Statistics.
Tuttavia, sottolineano gli esperti dell'istituto finanziario, le stime sugli utili per il 2024 non sono ancora al rialzo e ciò non segue l'andamento dell'economia. Inoltre, a Wall Street, il rapporto tra azioni cicliche e difensive si trova ai massimi del 2009-2010, quando era in corso una ripresa globale sincronizzata dopo la grande crisi. Questo è un modello che non corrisponde esattamente alla situazione attuale e pertanto "potrebbe agire come un vento contrario", sottolineano gli strategist.