Wall Street: ecco le società che hanno strapagato i buyback azionari | Investire.biz

Wall Street: ecco le società che hanno strapagato i buyback azionari

20 ott 2022 - 07:00

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Alcune big di Wall Street hanno smesso di effettuare riacquisti, dopo che nel 2021 hanno comprato a prezzi troppo alti. Vediamo chi sono e perché hanno interrotto

Molte grandi aziende a Wall Street si sono pentite di aver riacquistato le proprie azioni durante il 2021. Con il mercato in costante salita, le società hanno pensato di dare ulteriore spinta ai propri titoli tramite piani di buyback. Ma le valutazioni erano già alte, perché scontavano un rally decennale. In particolare, ad esser scollegate dai fondamentali erano le azioni tecnologiche, travolte dall'entusiasmo degli investitori.
 
Il post-Covid però ha riservato una sorpresa molto sgradita per l'economia, e di riflesso per gli investitori: un'inflazione innescata da strozzature all'offerta. La Federal Reserve é dovuta correre ai ripari e invertire totalmente la propria politica monetaria, passata da estremamente espansiva a decisamente aggressiva. La conseguenza di tutto questo è stata un crollo delle quotazioni azionarie. A questo punto, le società che avevano messo in campo i buyback hanno realizzato di aver speso più del dovuto. 
 
 

Wall Street: ecco chi ha speso troppo per i buyback

 

Tra le big di Wall Street che hanno sbagliato il timing dei riacquisti vi è soprattutto Meta Platforms. Il colosso social ha investito 48 miliardi di dollari riacquistando 158 milioni di azioni (circa il 6% dei propri titoli in circolazione). In media ha pagato ogni azione 304 dollari, vale a dire quasi il triplo delle quotazioni attuali. Con le brutte trimestrali di quest'anno, l'azienda ha interrotto il ciclo di riacquisti. Se nella seconda parte del 2021 la società di Menlo Park aveva riacquistato azioni per 33,6 miliardi di dollari ad un prezzo medio di 342 dollari, nei primi sei mesi di quest'anno per questa posta ha speso 14,5 miliardi a un prezzo medio di 241 $.
 
Aver fermato i riacquisti appare particolarmente insolito in un momento in cui le valutazioni delle azioni sono arrivate a 13 volte gli utili attesi, ossia il livello più basso dalla quotazione di Facebook, avvenuta nel 2012. La ragione deriva dal fatto che Meta sta concentrando tutte le sue risorse sul Metaverso e quindi tende a razionalizzare le altre spese. Durante la conference call in occasione della presentazione dei dati del secondo trimestre, il management non ha fornito grandi indicazioni sul motivo della riduzione del ritmo dei riacquisti. 
 
"Ci resta da effettuare una parte significativa del programma di riacquisto titoli, e quindi ci aspettiamo di proseguire questo piano, parte della nostra strategia di allocazione del capitale, in futuro", ha detto David Wehner, Chief Financial Officer dell'azienda. Meta dispone di un tesoretto di 40 miliardi di dollari in contanti e restano ancora 24 miliardi di dollari già autorizzati e destinati al buyback.  
 
Tra le altre grandi aziende di Wall Street che hanno messo in stand-by le operazioni di riacquisto di azioni troviamo colossi del comparto bancario come JP Morgan, Citigroup, Wells Fargo e Bank of America. In questo caso, i piani sono stati bloccati dai rialzi dei tassi d'interesse, che hanno ridotto il valore dei portafogli obbligazionari ed evocato lo spettro di una recessione. 
 
Nello specifico, JP Morgan ha azzerato l'attività di buyback nel terzo trimestre 2022, mentre nello stesso periodo del 2021 la banca aveva riacquistato 5,2 miliardi di dollari di azioni a 157 dollari, circa il 30% in più rispetto al livello attuale. L'Amministratore delegato Jamie Dimon ha fatto sapere di attendersi una ripresa del buyback nel 2023.
 
Citigroup ha annullato il riacquisto di azioni nel terzo trimestre di quest'anno, mentre nel Q3 dello scorso anno aveva effettuato un buyback di 3 miliardi di dollari, pagando le azioni a un prezzo medio di 70 dollari, +50% sulla quotazione attuale. Il CFO Mark Mason ha dichiarato che la banca esaminerà se riprendere i riacquisti su base trimestrale.
 
Wells Fargo non ha riacquistato azioni nel terzo trimestre, contro i 5,3 miliardi di dollari dello stesso periodo dell'anno precedente. Il CFO Michael Santomassimo che ha dichiarato che, dato il contesto attuale, la banca "continuerà a essere prudente su come e quando effettuerà i riacquisti".
 
Infine, per quanto riguarda Bank of America, nell'ultimo trimestre sono state fatte operazioni per 450 milioni di dollari, in netto calo rispetto ai quasi 10 miliardi di dollari del terzo trimestre 2021, quando la banca ha pagato in media 40 dollari per azione, il 15% in più rispetto ad oggi. Tuttavia, il CEO Brian Moynihan ha annunciato che i riacquisti dovrebbero tornare a crescere.
 
 
 
 
 

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