Robinhood scalda i motori dell'IPO e si prepara ad approdare a Wall Street. Due giorni dopo aver accettato di pagare la multa di 70 milioni di dollari all'Authority che regolamenta l'informativa ai clienti, l'App di trading ha consegnato tutta la documentazione alla Security and Exchange Commission e si appresta a diventare pubblica.
Si attendeva solo l'ufficializzazione, ma ormai era già tutto pronto, soprattutto dopo che l'azienda aveva fatto sapere che assegnerà il 35% delle azioni ai propri clienti al dettaglio. Le azioni quotate avranno come track il simbolo HOOD.
IPO Robinhood: i 5 aspetti da osservare
Con la presentazione dell'istanza alla SEC, Robinhood ha pubblicato giovedì 1° luglio il prospetto informativo della sua Offerta Pubblica Iniziale (qui cosa è un'IPO), da cui è possibile scorgere i 5 aspetti più interessanti della quotazione. Vediamoli insieme.
Fatturato medio per cliente
Le entrate per ogni cliente iscritto e operativo nella piattaforma di Robinhood ammontano a 137 dollari nel 2021, il che significa un aumento del 65% rispetto agli 83 dollari dell'anno precedente. Questo grazie a un autentico balzo del numero di conti aperti quest'anno, che sono arrivati a 18 milioni nel mese di marzo, mentre alla fine dell'anno scorso risultavano di 12,5 milioni.
La forza dell'App è quella di attirare una grande quantità di clienti retail, i quali fanno un trading più frenetico rispetto agli investitori istituzionali. E ovviamente, più gli utenti muovono denaro, maggiori sono le commissioni incassate dalla società.
Questo ha generato anche polemiche da parte della concorrenza, nonché ha acceso una spia alle Autorità di regolamentazione. La principale accusa rivolta alla società è quella di lanciare esche nei confronti della clientela attraverso premi e bonus di ogni genere per spingerla a fare un numero più elevato di operazioni.
Pagamento per il flusso degli ordini
Nel 2021 Robinhood ha realizzato l'81% delle sue entrate grazie al flusso degli ordini, in aumento rispetto al 75% di fine 2020. Di cosa si tratta? In sostanza, l'app di trading vende a market maker come Citadel Securities gli ordini dei clienti, che verranno eseguiti a un prezzo migliore rispetto a quello di mercato.
Questo fa sì che le operazioni possano essere effettuate senza l'applicazione di alcuna commissione. Sul mercato non esistono altri broker con una quantità così elevata di flussi di ordini. Alcuni come TD Ameritrade e Charles Schwab, per citare quelli più importanti, non vendono i trade dei clienti per più del 10% dei loro ricavi.
Questa pratica è molto borderline, infatti la SEC sta pensando a una modifica normativa per imprimere una limitazione. Ricordiamo che in Canada e nel Regno Unito essa è severamente vietata. Secondo il prospetto, se dovessero esserci restrizioni da parte anche della Commissione di Borsa americana, il danno per Robinhood potrebbe essere notevole.
Trading di criptovalute
Anche le operazioni in valute digitali sono cresciute molto nei primi 3 mesi del 2021, con un balzo del 17% dei ricavi rispetto al 4% dell'ultimo trimestre dello scorso anno. Se si fa il raffronto anno su anno, si vede come gli assets in custodia riguardo le crypto sono arrivati a un controvalore di 11,6 miliardi di dollari, equivalente a 24 volte l'entità del 2020. La principale valuta commerciata è stata Dogecoin, che ha rappresentato il 34% dei ricavi complessivi in criptovalute.
Pressione Authority di regolamentazione
Negli ultimi giorni Robinhood è stata al centro di una causa contro la Financial Industry Regulatory Authority, nella quale ha dovuto sborsare 70 milioni di dollari per aver generato danni ai clienti per più di 5 anni, non rispettando alcune norme di condotta. Nel prospetto si legge che le sanzioni pecuniarie potrebbero non essere finite.
Inoltre, la SEC sta esercitando pressioni sull'azienda con riferimento a interruzioni della piattaforma ed errori di visualizzazione degli account dei clienti. Questi ultimi hanno anche intentato 50 azioni legali collettive e 3 individuali quando la piattaforma aveva interrotto il trading delle meme stock durante il “momento caldo” all'inizio di quest'anno.
Denaro in cassa
Robinhood ha rafforzato la presenza di denaro contante nel primo trimestre 2021, grazie alla raccolta di 3,5 miliardi di dollari di debito convertibile per sostenere le operazioni in leva dei clienti. Ad oggi, la società può quindi contare su un tesoretto di cassa di 4,8 miliardi che le consente di soddisfare i requisiti di deposito con le stanze di compensazioni, nel caso in cui la volatilità sul mercato dovesse improvvisamente impennarsi. Si tratta indubbiamente di una cifra considerevole ma va anche tenuto presente che nei soli primi tre mesi del 2021 Robinhood ha riportato una perdita di 1,4 miliardi di dollari. Questo nonostante esplosione dei fenomeni GameStop e Amc e del relativo incremento della negoziazioni registrato.