Il rally azionario americano del 2023 è inciampato nel terzo trimestre, smorzando l'entusiasmo degli investitori che per lunghi tratti quest'anno sono stati caricati dal boom dell'intelligenza artificiale e dalle prospettive che la
Federal Reserve invertisse la sua politica monetaria in senso accomodante. Proprio la Banca centrale ha suggellato un settembre disastroso, quando nella riunione del 19-20 del mese ha rabbuiato gli animi di Wall Street promettendo tassi d'interesse elevati ancora a lungo.
Dai massimi di luglio, l'S&P 500 ha perso circa 6 punti percentuali e gli investitori temono che il ritracciamento possa essere più esteso con le nuove tensioni a livello internazionale che incorporano un rischio geopolitico. In questo fine settimana le milizie di Hamas, che controllano la striscia di Gaza, hanno lanciato un attacco sanguinoso in Israele provocando oltre 1.000 morti e migliaia di feriti. Gerusalemme sta vivendo giorni di terrore puro tra assalti, sequestri ed esecuzioni brutali da parte dei terroristi islamici.
La paura che questo orrore si riverberi su altri Paesi creando le basi per un conflitto allargato sta trasferendo preoccupazione ai mercati finanziari, in preda a un aumento di volatilità. Le azioni dunque avvertono la pressione e in questo momento gli investitori hanno pochi motivi per sorridere.
Wall Street: l'importanza delle trimestrali
Cosa occorre quindi per rilanciare le quotazioni alla Borsa americana, posto che dalla Fed probabilmente per ora difficilmente ci saranno segnali nella direzione desiderata dal mercato? Tutte le speranze sono riposte nella stagione delle trimestrali che partirà questo venerdì con JPMorgan Chase.
Gli investitori contano sul fatto che un'economia statunitense molto resiliente e una domanda dei consumatori che si è mantenuta elevata nonostante un'inflazione spigolosa siano state in grado di produrre un aumento degli utili societari.
"Abbiamo bisogno di buone notizie dalla stagione degli utili, dopo un settembre difficile per le azioni", ha affermato Matthew Miskin, co-chief investment strategist di John Hancock Investment Management. "L'economia ha retto bene allo shock dei tassi, ma è necessario vederlo emergere nei numeri per sostenere le azioni".
Rick Meckler, partner di Cherry Lane Investments, ha dichiarato che "l'economia è rimasta forte e le aziende, in particolare le più grandi, erano in una buona posizione per trasferire alcuni aumenti dei prezzi e mantenere i margini abbastanza forti".
Attenzione alla guidance
Non sarà solo importante vedere la capacità delle aziende di avere resistito a tassi più alti e a un'inflazione rognosa, ma anche considerare le prospettive relative al quarto trimestre. Attualmente i guadagni dell'S&P 500 per l'ultima parte dell'anno sono previsti in crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2022. Ma alcuni temono che allorché le strette sui tassi inizieranno a mordere possano emergere delle crepe evidenti nel sistema. "Se gli utili stanno scivolando e la crescita sembra un po'più debole, penso che vedremo alcune revisioni degli utili piuttosto grandi al ribasso", ha detto Miskin, di John Hancock.
Sotto osservazione saranno soprattutto le aziende tecnologiche, più sensibili alle dinamiche dei tassi. Gli analisti si aspettano nel settore tech un aumento dei guadagni del 6% nel terzo trimestre. Chiaramente l'attenzione sarà massima su ciò che dirà il management sull'intelligenza artificiale, per capire come le società possano trasformare l'ottimismo sugli sviluppi della nuova tecnologia in una prospettiva migliore per i ricavi aziendali. "Sappiamo che le aziende stanno investendo molto", ha detto James Ragan, direttore della ricerca sulla gestione patrimoniale presso D.A. Davidson.
Un grande segnale potrebbe arrivare anche dai beni discrezionali, le cui attese sono per un incremento dei profitti del 23% su base annua. "Se davvero ti aspetti che ci sia una recessione dietro l'angolo, probabilmente ridurrai prima i beni discrezionali", ha dichiarato Oliver Pursche, vicepresidente senior e consulente di Wealthspire Advisors.