Non poteva che nascere l’ETF che scommette contro Bitcoin in una delle fasi più negative della criptovaluta creata da Satoshi Nakamoto. Il prezzo della celebrità e del successo mainstream anche a livello finanziario (basti pensare che Fidelity solo poche settimane fa aveva autorizzato l’utilizzo della moneta digitale nei fondi pensione) diventa adesso un’arma a doppio taglio: gli investitori bramano per scommettere contro una criptovaluta che ha già perso il 70% dai massimi storici.
Segnali di fine del ribasso? Vedremo, gli indizi sono diversi a partire dalle numerose copertine dei magazine che fino a pochi mesi fa ne celebravano il successo. Potremmo anche essere alla fine di una cavalcata travolgente che Wall Street ha assecondato e che, come tutti i business tematici, non ha nessuna intenzione di lasciare andare. Ecco quindi che prima ancora dell’autorizzazione dell’ETF a replica fisica ProShares lavora per lanciare l’ETF che scommette contro Bitcoin.
Bitcoin: ecco l'ETF per scommettere al ribasso
Gli invesitori potranno andare short con l’ETF Short Bitcoin Strategy, quotato al NYSE con il ticker BITI. La capitalizzazione delle criptovalute è letteralmente crollata dai 3 miliardi di dollari di novembre ai poco meno di 900 milioni di oggi: sembra di rivivere lo scoppio della bolla internet nel 2000. Il nuovo ETF sarà quindi la performance allo specchio dell'S&P CME Bitcoin Futures Index ma anche in questo caso attenzione ai cronici difetti degli strumenti short, oltretutto basati su contratti futures.
Costi di rolling ed effetto compounding rappresentano infatti due fattori che renderanno complicata la replica integrale al contrario del contratto futures su Bitcoin. L’importante è ovviamente continuare a scommettere e se i destinatari sono asset ad alto contenuto di volatilità tanto meglio, gli occhi degli speculatori brilleranno ancora di più, questo il ragionamento di ProShares.
Vale la pena a questo punto ricordare quali sono state le correzioni più forti (e superiori al 70%) della giovane storia di Bitcoin. Dobbiamo tornare indietro al 2015 quando il calo risultò del 85% dai massimi del 2013. Dal 2010 al 2013 furono altri quattro i casi di ribasso superiori al 70% poi più nulla fino a questo 2022. Forse l’ETF sarà più utile nel prossimo giro di ribasso di Bitcoin, ma la finanziarizzazione della criptovaluta più famosa al mondo prosegue inesorabile.