Il giorno tanto atteso è arrivato: il FOMC ha deciso di aumentare i tassi di interesse di 25 bps rispettando le attese e portando il costo del denaro USA al 4,75-5%, ma i mercati non sembrano averla presa benissimo, soprattutto per quanto riguarda il discorso di Jerome Powell durante la conferenza stampa post dato.
Decisione sui tassi di interesse
L'aumento di 25 bps di ieri sera non ha sorpreso i mercati che infatti sono andati al rialzo subito dopo aver visionato il dato, facendo registrare +1% circa sia per quanto riguarda S&P 500 che Nasdaq. Il problema è sorto dopo, durante il discorso di Powell che ha ribadito come il rialzo dei tassi è necessario nell'ottica di una politica monetaria stringente come quella che sta mettendo in atto la FED. Ha definito il mercato del lavoro ancora robusto e l'inflazione ancora a livelli troppo elevati rispetto al target del 2%, che si sono prefissati di raggiungere il prima possibile.
Durante il discorso ha dichiarato che l'aumento dei tassi potrebbe continuare "per un po' " ribadendo come tutto dipenda dai dati macroeconomici che arriveranno in queste settimane.
L'ultima parte della conferenza è stata dedicata alle domande dei giornalisti che, come ci si aspettava, hanno cercato in tutti i modi di comprendere se i recenti eventi possano avere un ruolo nelle decisioni future sulla politica monetaria.
Su questo punto Powell ha affermato che ne hanno tenuto in considerazione ma che il loro lavoro per combattere l'inflazione non è ancora finito e che, anzi, la crisi di liquidità potrebbe aiutarli in questo duro percorso.
Oltre a questo, Powell ha affermato anche che "tutti i depositi saranno assicurati" dalla FED, per cui non c'è da preoccuparsi se una crisi di liquidità colpirà il settore bancario, perchè sono pronti ad intervenire. Su questo punto però c'è da fare ulteriore chiarezza perchè la segretaria del tesoro Yellen, poco dopo, ha fornito dichiarazioni che hanno fatto intendere il contrario; per cui cercheremo maggiori informazioni in merito e vi terremo aggiornati.
Dot plot chart e cambio di narrativa
Ieri sera è stato mostrato anche il dot plot chart dei membri del FOMC (foto in alto) che è andato parecchio in contrasto con ciò che i mercati stavano scontando ( Caffè&Mercati - Cpi UK e tassi di interesse USA: in attesa della FED). Proprio ieri infatti abbiamo parlato di come il mercato stesse scontando un taglio dei tassi già dal prossimo meeting di aprile, con un target finale per il 2023 a circa 4%.
Questa "scommessa" dei mercati pare proprio non essere stata confermata all'interno del grafico dei membri votanti del FOMC che vedono ancora il 5% come tasso terminale per tutto il 2023 senza alcun taglio; addirittura c'è chi vede un target massimo anche al 6% per quest'anno. Il taglio dei tassi di interesse, almeno secondo i membri, dovrebbe avvenire a partire dal 2024, con un target medio per quell'anno di circa il 4,5% e del 3% circa per il 2025.
Tutto molto lontano dalle aspettative che i mercati stavano valutando nelle ultime settimane, per cui il cambio di rotta nella narrativa che muove i mercati è sicuramente differente dopo ieri sera. Vediamo come possiamo sfruttare questa situazione a nostro vantaggio andando a cercare operatività sugli strumenti che più di tutti soffrono del cambio di narrativa delle politiche monetarie: gli indici USA.
Operatività Short - Nasdaq e S&P 500
Per ciò che abbiamo detto prima, crediamo che i mercati debbano riposizionarsi al ribasso, dovendo scontare appunto un cambio in quella che è stata la forza che li ha fatti muovere al rialzo negli scorsi giorni; per cui ricerchiamo operatività Short.
L'operatività seguente è di alto rischio e di tipo intraday (o al massimo da chiudere nella giornata di domani).
Nasdaq Short:
Entry: 12.900;
Stop Loss: 13.012;
Target: 12.600.
S&P Short:
Entry: 4.025;
Stop Loss: 4.052;
Target: 3.960.