La chiusura giornaliera di ieri del Petrolio WTI è alquanto criptica e desta più di qualche dubbio. Per l'analisi price action, il forte riassorbimento ribassista di ieri potrebbe essere una finta rottura rialzista e dar spazio a degli scenari short da ora in avanti. COT Report (Commitments of Traders Report) e la stagionalità però sono di tutt'altro parere, scopriamo il perchè nel dettaglio.
La stagionalità del petrolio WTI resta rialzista
Come visto anche negli articoli precedenti sul petrolio, la stagionalità in questo periodo si conferma essere rialzista fino alla prima parte di giugno.
Grazie al Forecaster Terminal siamo in grado di capire esattamente, dal punto di vista statistico, come si è comportato l'oro nero negli ultimi cinque, sette e dieci anni.
Come mostra il grafico qui in alto, l'andamento attuale del petrolio (in rosso) discorda parecchio con quella che dovrebbe essere la stagionalità rialzista di questo periodo. Questo però potrebbe essere un ottimo segnale per valutare delle operazioni long, perchè tanto più sarà duratura la fase accumulativa, tanto più sarà esplosiva la rottura rialzista.
Selezionando il periodo migliore per questa ipotetica rottura rialzista della fase accumulativa attuale, notiamo che il range 30 maggio - 8 giugno è il migliore in termini di winrate (tra 70% e 100%) e ritorno medio (tra 4,1% e 4,6%). Andare long adesso, statisticamente parlando, sarebbe un'operazione molto interessante e con i numeri dalla nostra parte.
Cosa dice il COT Report del Crude Oil
Sempre grazie al Forecaster Terminal ci è possibile analizzare anche il COT Report (Commitments of Traders) e quali sono stati i cambiamenti più significativi degli operatori a mercato.
Il grafico in alto mostra l'andamento delle posizioni short della categoria "Managed Money", ossia i fondi speculativi. Ciò che notiamo è che, con l'ultima rilevazione di queste posizioni short (istogramma in giallo), i managed money hanno iniziato a chiudere le loro posizioni ribassiste sul petrolio WTI, segnale che probabilmente il trend ribassista si sta esaurendo.
In linea di massima, per quanto riguarda il COT, resta tutto invariato rispetto alla precedente analisi e tutte le posizioni confermano una possibile creazione di bottom nei pressi della zona di 78$-79$ con i riacquisti cominciati proprio nelle ultime 3 settimane. L'analisi del COT Report sarà la chiave per capire effettivamente cosa sta succedendo sull'oro nero perchè, al contrario della price action citata ad inizio articolo, fornisce una fotografia molto più chiara e precisa.
Come fare trading sul petrolio WTI e quali sono i livelli chiave da monitorare
L'ultimo step di analisi è l'approccio tecnico che ci servirà per individuare i livelli chiave da tenere sotto osservazione. I livelli operativi sono estratti dallo strumento "WTISPOT" presente nella piattaforma di Trive e grazie al quale siamo anche in grado di effettuare un'analisi volumetrica grazie all'indicatore "Biz Profile" offerto dal broker.
Come si vede dalla foto qui in alto, l'azione del prezzo del petrolio non è di facile comprensione ed, anzi, è diventata ancor più complicata in seguito alla finta rottura rialzista di ieri.
Volumi alla mano, il livello di supporto resta quello dei 78$ e dintorni ed il trend rimane in range di accumulazione finchè questo livello funzionerà da supporto. Per il momento quindi non c'è da preoccuparsi ed i ribassi potrebbero servire per poter incrementare le posizioni long già operative.
Facciamo molta attenzione alla zona in arancione tra 75,7 e 74 dollari al barile che potrebbe funzionare da ultima calamita ribassista per il prezzo. Qualora dovessimo raggiungere questi livelli, la volatilità salirebbe alle stelle e l'occasione di un ultimo acquisto sarebbe davvero interessante.
Quindi occhi puntati sui prossimi rilasci del COT Report e soprattutto alle possibili dichiarazioni mediatiche dell'OPEC+ che ormai è molto vicina alla riunione di inizio giugno.
Disclaimer: File MadMar