E’ stata una nuova settimana a favore del rischio quella che ha caratterizzato i mercati internazionali, con gli indici nuovamente in prossimità dei massimi di sempre o su top di lunghissimo periodo. A favorire questa tendenza sono state le voci di un possibile passo avanti verso la pace tra Russia e Ucraina.
Determinante in tal senso l’intervento di Donald Trump, con il Presidente USA che dovrebbe riuscire a mettere allo stesso tavolo i due Paesi per negoziare la fine delle ostilità. Da quando si è diffusa la voce che Trump e il suo team avevano avuto una lunga telefonata con Putin e i vertici del Cremlino, sui mercati sono passati in secondo piano le notizie dei dazi voluti dal leader repubblicano su acciaio e alluminio.
A rafforzare il clima positivo dei mercati hanno contribuito anche le indicazioni che sono giunte dalle trimestrali, tanto sul fronte USA che europeo. Nel Vecchio Continente hanno mostrato solidità in particolar modo i titoli del comparto bancario, così come segnali di risveglio sono emersi dal settore del lusso grazie a Kering ed Hermes.
Il clima favorevole al rischio si è tradotto sul fronte valutario in un rafforzamento dell’euro, con la divisa unica europea capace di recuperare la soglia di 1,05 nonostante le prospettive diverse di politica monetaria della BCE rispetto alla Fed.
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