La scorsa è stata una settimana a due velocità per i mercati internazionali. La reazione composta delle Borse globali alle notizie giunte dal Medio Oriente ha rappresentato una prova di forza per i mercati, capace di aprire spiragli a un ulteriore recupero delle quotazioni dopo le due precedenti ottave.
A corroborare questo scenario soprattutto le parole di alcuni esponenti di rilievo della FED. I banchieri centrali USA, in particolare il vicepresidente Philip Jefferson, hanno usato toni accomodanti per descrivere la traiettoria futura della politica monetaria statunitense. Il mercato ha letto queste parole come il raggiungimento del picco dei tassi USA.
A modificare il sentiment sono stati tuttavia i dati sull’indice dei prezzi al consumo usciti giovedì. La crescita lievemente superiore al consensus ha riportato qualche turbolenza soprattutto tra i titoli tecnologici, i più penalizzati in fasi di rialzo dei tassi. Per Bank of America vi è un livello chiave da monitorare: fino a quando i rendimenti dei titoli di Stato USA a 10 anni rimarranno sotto il 5%, i mercati azionari non subiranno forti cali. Al momento il T-Note decennale rende circa il 4,61%, valore tuttavia in calo rispetto ai top della prima settimana di ottobre.
Come sta realmente il Dragone?
La riunione di oggi dell’Eurogruppo potrebbe registrare la partecipazione straordinaria della segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen. Domani invece l’Ecofin discuterà della proposta di riforma del quadro di governance economica, dello stato di attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e delle conseguenze economiche e finanziarie dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. E, ovviamente, si parlerà anche del difficile contesto in Medio Oriente e delle sue ripercussioni.
Per quanto riguarda l’agenda macroeconomica, domani sarà la volta dell’indice tedesco ZEW e delle importanti indicazioni in arrivo dai dati statunitensi su vendite al dettaglio e produzione industriale. Mercoledì riflettori prima puntati sulla Cina, dove le autorità pubblicheranno i numeri relativi la produzione industriale, le vendite al dettaglio e la crescita dell’economia, e poi sulla Gran Bretagna, visto che l’Office for National Statistics alzerà il velo sugli indici che misurano l’andamento dei prezzi al consumo. Inflazione protagonista anche in Eurolandia, con i dati finali relativi al mese di settembre.
Giovedì l’appuntamento è con l’aggiornamento relativo l’andamento delle nuove richieste di sussidio negli Stati Uniti mentre in chiusura di settimana la People’s Bank of China annuncerà la sua decisione sui tassi di finanziamento Loan Prime Rate (LPR) a 1 anno e 5 anni che, nel corso dell’ultimo meeting, stati confermati al 3,45% e al 4,20%.
A questo link è possibile leggere tutta la Weekly Note di Vontobel