Borse ai massimi di periodo, curva dei rendimenti USA tornata quasi alla normalità e oro al record storico. L’effetto di Jackson Hole ha continuato a farsi sentire sui mercati internazionali, con gli operatori focalizzati a capire di quanto taglierà i tassi la FED in occasione del meeting di settembre.
Nel frattempo le tre tessere del puzzle indicano in modo chiaro e netto come il mercato si stia preparando alla prima riduzione del benchmark da quando la banca centrale USA ha avviato la lotta all’inflazione. In questo contesto si inserisce bene l’indice PCE, che in linea con le aspettative degli analisti su base mensile ha confermato il trend discendente dei prezzi su base annuale. E un aiuto al mercato azionario viene anche dai dati del PIL, con la lettura preliminare riferita al secondo trimestre che con il +3% ha fatto meglio del consensus (+2,8%).
A proposito di azioni, la scorsa ottava ha avuto nei dati trimestrali di NVIDIA l’evento clou. Grazie al +154% dei ricavi della divisione data center, la società ha oltrepassato la soglia dei 30 miliardi di fatturato facendo segnare un nuovo record. Le vendite che si sono registrate, nonostante l’Incremento di altri 50 miliardi il piano di buyback, sono apparse per il momento come naturali prese di beneficio dopo una lunga corsa in Borsa.
È la settimana delle payrolls
Dopo che l’ultima revisione ha certificato che il mercato del lavoro statunitense non è così forte come si riteneva, la view sulle buste paga nei 12 mesi a marzo 2024 è stata rivista al ribasso di oltre 800 mila a 2,1 milioni di unità (facendo precipitare la media mensile da 246 a 178 mila), le indicazioni che venerdì arriveranno dal mercato del lavoro USA saranno seguite con particolare attenzione in ottica Federal Reserve.
Il prossimo 18 settembre l’istituto guidato da Jerome Powell dovrebbe ridurre il costo del denaro di 25 punti base anche se c’è una probabilità su 3 che il taglio si attesti allo 0,5%. Con payrolls in linea o sopra le stime la prima ipotesi uscirebbe rafforzata mentre indicazioni deludenti spingerebbero per una riduzione dei tassi più consistente.
L’appuntamento di venerdì con il tasso di disoccupazione e con le non-farm payrolls statunitensi sarà anticipato dai numeri sulle offerte di lavoro (mercoledì) e dall’accoppiata formata dalle nuove richieste di sussidio e dalle buste paga del settore privato calcolate dalla società ADP (giovedì).
Per quanto riguarda gli altri appuntamenti della settimana, nel corso delle prime quattro sedute sarà la volta dei dati definitivi sul sentiment dei direttori degli acquisti del manifatturiero e dei servizi. Mercoledì attenzione al meeting della Bank of Canada, che dovrebbe nuovamente ridurre i tassi di 25pb al 4,25%, agli ordini alle fabbriche statunitensi ed al Beige Book. Giovedì focus sul corrispondente dato tedesco mentre venerdì attenzione alla produzione industriale della prima economia europea.
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