Il 2024 è iniziato da un paio di settimane e l’attenzione degli investitori internazionali è sempre rivolta alle decisioni di politica monetaria che adotteranno le principali banche centrali nel corso dei prossimi mesi. Se il 2024 sarà l’anno in cui BCE e FED procederanno con il taglio del costo del denaro, il mercato sta cercando di capire quando questo si verificherà.
Sul finire del 2023 le prospettive di una sforbiciata già a marzo avevano contribuito in modo determinante a sostenere il rally degli indici internazionali, con i basket di Wall Street arrivati ai massimi storici. I dati dell’occupazione a stelle e strisce di inizio anno hanno tuttavia posto qualche dubbio sul fatto che la FED potesse iniziare a ridurre i tassi già a marzo.
Questo scenario ha così avuto ricadute sui diversi mercati, con quelli azionari che hanno iniziato a indietreggiare e i rendimenti dei titoli di Stato a salire. In soccorso delle Borse USA sono giunti i dati di gennaio dell’inflazione e quelli dei prezzi alla produzione. I primi sono stati in linea con le attese del mercato, i secondi hanno mostrato una contrazione superiore alle stime. Sono ormai tre mesi che questa voce mostra dei segni di rallentamento, segnale che l’economia USA è pronta a un taglio dei tassi che tanto piacerebbe ai mercati.
Riflettori puntati su Davos
Dopo i numeri sull’andamento dei prezzi al consumo sulle due sponde dell’Atlantico (nella prima settimana dell’anno è stata la volta del dato europeo, giovedì scorso di quello statunitense), nell’ottava che inizia oggi arriveranno nuove importanti indicazioni sullo stato di salute di Eurolandia e Stati Uniti.
Si parte oggi con la produzione industriale e con la bilancia commerciale del Vecchio continente, domani sarà la volta dell’indice tedesco ZEW, quello che tasta il polso agli investitori istituzionali, e mercoledì focus sull’inflazione europea in versione definitiva e sui dati a stelle e strisce che misurano le vendite al dettaglio e la produzione industriale.
Giovedì attenzione alle minute dell’ultimo meeting della BCE ed ai dati USA sull’andamento del settore delle costruzioni mentre la settimana si chiuderà con l’indice statunitense che misura il sentiment dei consumatori in versione preliminare e con quello sulle vendite di case esistenti. Tra gli altri dati della settimana troviamo l’aggiornamento sui tassi dei prestiti in Cina a 1 e 5 anni (lunedì) ed i dati, sempre riferiti al Dragone, su produzione industriale e crescita economica (mercoledì).
Oggi a Davos inizia il World Economic Forum: la nuova edizione vedrà la partecipazione di oltre 60 capi di Stato e di governo e di 2.800 leader economici. Tra questi troviamo Christine Lagarde, che mercoledì terrà un intervento mentre giovedì e venerdì parteciperà a sessioni di lavoro. Domani è invece in calendario l’Ecofin, il Consiglio composto dai Ministri dell’Economia e delle Finanze dei 27 Paesi membri dell’Ue.
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