La scorsa ottava è cominciata con il forte rialzo dei prezzi del petrolio, poi riassorbito, dovuto alla decisione dell’OPEC+ di mantenere l’attuale regime di tagli fino al 2024 e a quella dell’Arabia Saudita di abbassare l’output da 10 a 9 milioni di barili al giorno a luglio. Sul fronte delle Banche centrali, si sono succedute diverse dichiarazioni degli esponenti della BCE che aprono la strada ad almeno altri due aumenti da 25 punti base del costo del denaro, in particolare nei meeting di giugno e luglio.
Sul tema dell’aumento dei tassi si sono espresse sia la Reserve Bank of Australia che la Bank of Canada, le quali hanno sorpreso il mercato mettendo a segno un rialzo dello 0,25% e lasciando la porta aperta ad ulteriori mosse di questo tipo. Lato dati macroeconomici, il PIL dell’Eurozona (finale) del 1° trimestre 2023 è stato rivisto al ribasso e si è attestato all’1% su base annuale e al -0,1% rispetto al trimestre precedente.
Considerando il -0,1% del 4° trimestre 2023, il blocco è entrato in recessione tecnica. Sul fronte della crescita economica invece, l’OCSE ha aggiornato le sue previsioni a livello globale. Le stime indicano che l’economia del mondo crescerà del 2,7% nel 2023 e al 2,9% nel 2024.
Fed e BCE sotto i riflettori
Nel corso dell’ottava appena cominciata le attenzioni degli investitori saranno rivolte alle riunioni di Fed e BCE, previste rispettivamente per il 14 e 15 giugno prossimi. Per quanto concerne la Banca centrale guidata da Jerome Powell, le attese del CME FedWatch Tool danno una pausa all’intervallo 500-525 punti base probabile al 77,6%. Con luglio sarà tuttavia stimata una probabilità del 53,2% di una ripresa del ciclo di aumenti con una mossa da 25 punti base e una probabilità del 12,5% di un ritocco più deciso da 50 punti base.
Rispetto a poco tempo fa inoltre, non sono visti tagli al costo del denaro nel 2023. Secondo gli analisti di EY, la Federal Reserve non metterà mano ai tassi, sottolineando le incertezze sugli effetti delle precedenti mosse e sull’inasprimento delle condizioni di credito. Tuttavia, dovranno essere lasciate le porte aperte per ulteriori aggiustamenti al rialzo in futuro. Un particolare focus andrà poi posto sulle proiezioni economiche e sul dot-plot che verranno pubblicati nel meeting.
Le previsioni economiche saranno pubblicate anche dalla Banca centrale Europea, che dovrebbe alzare i tassi di 25 punti base portando la rilevazione sui depositi al 3,5% e annunciare la fine dei reinvestimenti del programma APP dal 1° di luglio. Al momento, il mercato si attende un picco al 3,75%. Per quanto riguarda i dati macroeconomici, l’inflazione statunitense di maggio che dovrebbe essere rilasciata il prossimo 13 giugno è attesa in calo dal 4,9% al 4,1% e dal 5,5% al 5,3% per il dato core.
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