Continua a perdere colpi il dollaro australiano con l’ultimo movimento registrato su EUR/AUD che pone seri dubbi circa la capacità di recupero nell’immediato per la divisa avente corso legale a Sidney. Esemplare il movimento tecnico di EUR/AUD nell’ultima settimana dopo la pubblicazione del dato di inflazione locale del mese di maggio.
Una correzione a forma di zig zag dai massimi con la media mobile a 200 giorni sullo sfondo che ha fatto da perfetta barriera tecnica di un movimento verso il basso che non aveva molte speranze di andare oltre. E così il rimbalzo è arrivato. Rimbalzo che ha superato di slancio la fragile trend line he delimitava la correzione primaverile.
I verbali della banca centrale australiana (RBA) e gli indici anticipatori PMI abbastanza fiacchi, sembrano allontanare l’ipotesi di un rialzo dei tassi di interesse il prossimo 4 luglio, con il mercato che ritiene poco probabile una mossa di questo tipo vista l’evoluzione recente dei prezzi al consumo, sempre decisivi nel definire le future politiche monetarie.
E dall’inflazione non è arrivato certamente un supporto all’australiano. Inflazione sempre in rialzo ma meno delle attese. A maggio dal 6,8% siamo passati ad una variazione del 5,6%, ben sotto le attese di 6,1%. Il dato più basso da aprile 2022 pone qualche domanda circa le recenti e un po' contraddittorie mosse della banca centrale.
EUR/AUD: nuovi massimi sono molto probabili
L’Australia è anche una scommessa sulla ripresa cinese. Il mercato, dopo il recente taglio dei tassi da parte di Pechino, ha serie perplessità sul rilancio economico cinese e questo penalizza un produttore di materie prime come il dollaro australiano che da anni vanta rapporti commerciali diretti e importanti con la Cina.
I futuri interventi a sostegno dello yuan e l’easing monetario in corso, in prospettiva dovrebbero favorire la ripresa; al momento però i germogli faticano a essere visti. E anche l’azionario dell’area pacifica soffre in termini relativi verso il resto del mondo. Le vendite al dettaglio australiane confermano il malessere di tassi di interesse che stanno cominciando a fare male a consumatori e imprese. Su base annua il rialzo delle vendite al dettaglio è stato del 4,2%, meno delle previsioni. Il mercato immobiliare soffre e una fetta di domanda interna deve essere dirottata al pagamento degli interessi sui prestiti.
Con il break rialzista della downtrend line, la correzione su EUR/AUD è formalizzata e a questo punto nuovi massimi potrebbero essere altamente probabili. Fino a dove si potrebbe esplicitare questo allungo?
In prima battuta è scontato un test dei massimi di aprile a 1,68. Allargando però la visione temporale ci accorgiamo che oltre questa soglia tecnica si aprirebbe uno squarcio di non poco conto che prima di 1,77 troverebbe pochi motivi per essere rimarginato. Qui il 61,8% di ritracciamento di tutto il bear market potrebbe calmare mercati a quel punto innervositi da una situazione di inflazione evidentemente non ancora sotto controllo.