Il dollaro USA cede terreno rispetto a quasi tutte le principali valute dopo che Bloomberg News ha riferito che il team economico dell’amministrazione Trump sta considerando un aumento graduale delle tariffe.
Il piano prevedrebbe un aumento progressivo delle tariffe tra il 2% e il 5% al mese. La proposta sarebbe ancora in fase preliminare e non sarebbe ancora stata presentata a Trump. Se confermata, la mossa potrebbe rallentare la pressione inflazionistica delle tariffe e potenzialmente dare più respiro alla Federal Reserve per ridurre i tassi di interesse.
Intanto, il calo del dollaro statunitense sottolinea il ruolo chiave delle tariffe nell'influenzare il sentiment del mercato. Ma il movimento potrebbe rivelarsi temporaneo: la maggior parte delle banche d’affari di Wall Street si aspetta che il biglietto verde si rafforzi, e i dati sull'occupazione della scorsa settimana hanno sollevato ulteriori dubbi sul ritmo dei potenziali tagli del costo del denaro da parte della Banca centrale USA.
Goldman Sachs ritiene che il dollaro USA possa salire del 5% o più nel 2025. Secondo i dati della Commodity Futures Trading Commission (CFTC), gli operatori speculativi, tra cui hedge fund e gestori patrimoniali, non erano così rialzisti sul biglietto verde dal 2019.
Anche gli esperti che prevedono che il biglietto verde perderà vigore pensano che il declino sia ancora lontano. Il dollaro è in qualche modo sopravvalutato, ma una fase di debolezza del dollaro è probabilmente “più un fenomeno del secondo semestre”, secondo Mark Haefele, Chief investment officer di UBS Global Wealth Management. In questo contesto, vediamo ora il quadro tecnico e l’operatività.
Forex, EUR/USD: analisi tecnica e strategie operative
Le quotazioni del cambio EUR/USD (CME future 6E) rimangono impostate al ribasso, in linea con il trend discendente in atto da fine settembre. Il trend in essere favorirebbe l’implementazione di strategie "short" in caso di recupero e conseguenti segnali di inversione in prossimità delle vicine resistenze.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster – gli archi temporali osservati mostrano una fase di debolezza che potrebbe estendersi fino a fine febbraio, seguita da un possibile rimbalzo fino alla fine della seconda decade di marzo.
A livello operativo, si potrebbero attendere segnali di debolezza sulla vicina resistenza a 1,03820 prima di valutare strategie "short". Nel caso di un recupero maggiore, la successiva area candidata a operazioni ribassiste è quella a 1,0490, dove si trova la linea di tendenza che collega i massimi segnati a fine settembre e a inizio novembre 2024, oltre che i livello orizzontale che conta i massimi di fine dicembre 2024.
Posizioni "short" avrebbero come obiettivo il supporto orizzontale a 1,0203, mentre un target più ambizioso potrebbe essere posto in area 1,0035, minimi di settembre 2022, area dalla quale si potrebbero valutare strategie "long" contro il trend primario.
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