L’inflazione australiana registrata nel mese di luglio è salita del 4,9% su base annua, rispetto a una crescita registrata a giugno del 5,4%. Il tasso di crescita dell’inflazione australiana ha rallentato il passo per il terzo mese consecutivo. In rallentamento anche il dato "core" (quello depurato dalle componenti volatili), risultato del 5,8%. Pur essendo i dati di inflazione più bassi da inizio 2022, ci troviamo comunque ancora ampiamente sopra al 2-3% target fissato della banca centrale. Questo fa prevedere un lungo periodo di stabilità dei tassi di interesse sui livelli attuali.
Il 5 settembre, data del prossimo meeting della RBA (la banca centrale australiana), i mercati non si aspettano quindi variazioni nei tassi che, salvo un clamoroso e inaspettato second round, dovrebbero aver toccato il picco. Picco che non significa naturalmente inversione di tendenza nella politica monetaria.
L’economia australiana fa segnare ancora segnali contraddittori nonostante i rialzi dei tassi. E questo alimenta le perplessità della RBA. I salari che ancora non mostrano particolari segni di cedimento fanno aumentare anche le vendite al dettaglio, salite oltre le attese a luglio dello 0,5% dopo una caduta dello 0,8% a giugno. Proprio quel mercato interno che aveva convinto la banca centrale a stoppare gli aumenti combinato a PMI in contrazione a causa del rallentamento cinese.
EUR/AUD: shortare ora è prematuro
L’incertezza è evidente osservando il mercato immobiliare che soffre anch’esso l’aumento dei tassi sui mutui ripiegando del 8% nei permessi edilizi. In questo contesto il dollaro australiano tenta un timido recupero sull’euro dopo aver toccato quota 1,70. Anche nei confronti del dollaro americano la soglia di 0,65 fatica ad essere recuperata nonostante la recente debolezza del biglietto verde. L’assenza di un premio sui rendimenti rappresenta ancora un fardello importante che impedisce un ritorno di interesse da parte degli investitori.
Tornando a EUR/AUD e andando a vedere il grafico, il break sopra i massimi di aprile potrebbe rivelarsi una trappola per tori a condizione però che il cross riesca nell’intento di scendere sotto 1,65. A quel punto lo scenario che si potrebbe aprire è quello di un’ulteriore discesa in zona 1,61 dove transita la media mobile a 200 giorni oltre che base del canale di tendenza rialzista in essere da un anno. Questa correzione potrebbe rappresentare lo scenario ideale per chi, lungo di AUD, sta cercando il momento ideale per alleggerire le posizioni.
Il movimento del mercato valutario non sembra però gradire molto l’idea di un australiano in rafforzamento dopo i movimenti degli ultimi giorni. La mia personale idea è quella di almeno un retest di area 1,70 prima di vedere se la divisa oceanica avrà la forza di consolidare il proprio valore su questo livello. Fino ad allora ogni short EUR/AUD è prematuro.