All’indomani del meeting della Banca centrale svedese, la corona si conferma sotto pressione. Ieri la Riksbank ha alzato il costo del denaro di mezzo punto percentuale portandolo al 3,5 per cento. La mossa è stata dettata dall’andamento dell'inflazione, che resta ancora troppo alta (8% in versione headline, 8,9% al netto dei prodotti energetici). Nell’incrementare il benchmark, l’istituto ha fatto sapere che una nuova stretta, da 25 punti base, sarà messa in campo a giugno o a settembre.
Nonostante il governatore Thedeen abbia continuato a sottolineare la necessità di una corona più forte, il dissenso all’interno del board, due membri ieri avrebbero preferito un incremento più contenuto, contribuisce a spingere gli operatori a scommettere sul fatto che il prossimo rialzo sarà l’ultimo della serie.
Un picco dei tassi al 3,75% è inferiore alle stime del mercato e probabilmente è frutto di un compromesso con la componente “dovish” all’interno della Comitato di politica monetaria che, dalla sua, ha i dati relativi l’andamento della crescita economica: l’elevato indebitamento delle famiglie svedesi ha fatto sì che l'aumento dei costi di finanziamento abbia avuto un rapido impatto sulla capacità di spesa.
L’ipotesi di un intervento della Riksbank sul mercato dei cambi non è da escludere, ma per il momento non sembrerebbe praticabile alla luce dell'ammontare relativamente contenuto delle riserve valutarie e degli ostacoli politici che implica una simile mossa.
La BCE non vuole fermarsi
Ultimo in ordine di tempo, ieri il governatore della Banca centrale croata e membro del consiglio direttivo della Banca Centrale Europea ha definito inevitabile una nuova stretta sui tassi. In presenza di un’inflazione core “ostinatamente alta”, ha detto Boris Vujcic, “non abbiamo altra scelta che continuare ad alzare i tassi di interesse. Dovremo farlo fino a quando non vedremo un cambiamento nel trend".
In precedenza, anche il capo-economista, Philip Lane, aveva rimarcato che nelle condizioni attuali la BCE non può fermarsi. “Per garantire che l’inflazione torni tempestivamente in direzione del nostro obiettivo del 2%, è stato necessario aumentare i tassi ufficiali di riferimento di 350 punti base dalla scorsa estate. Se lo scenario delle proiezioni macroeconomiche di marzo dovesse persistere, sarà opportuno aumentare ulteriormente i tassi”. In occasione del prossimo meeting dell’Eurotower, in calendario il 4 maggio, è attesa una nuova stretta: l’unico dubbio è rappresentato dall’entità, sarà di 25 o di 50 punti base?
EUR/SEK verso i nuovi massimi storici
Una tumultuosa cavalcata iniziata a novembre 2021 ha permesso all’incrocio euro/corona svedese di passare da 9,9 a 11,4 SEK. L’attuale livello, testato a cavallo dei mesi di gennaio e febbraio, nella prima metà di marzo ed anche ad aprile, sembrerebbe pronto a cedere.
Superata a novembre 2021, la media mobile a 200 giorni, di concerto con la MM100, ha favorito la salita del cross permettendogli di salire, a marzo, gli 11,48 SEK, un livello già toccato nei primi mesi del 2009 ed a marzo 2020, non lontano dal massimo storico fissato a marzo 2009 a 11,51.
Nell’attuale contesto, un ritracciamento a 11,35 potrebbe essere sfruttato per scommettere su un nuovo test del livello resistenziale a 11,48 corone prima ed a 11,5 corone poi. Sorretto dalla trendline ottenuta dai minimi di agosto e novembre 2022, il movimento rialzista potrebbe permettere di aggiornare i massimi storici spingendo il cross a 11,6 SEK.
Al ribasso, livelli di supporto, da utilizzare come stop loss, possono essere individuati a 11,3, a 11,2 SEK, dove attualmente passa la MM100, ed a 11 SEK, dove invece troviamo la media mobile a 200 giorni.
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