Era nell’aria e il simposio tanto atteso di Jackson Hole ha confermato quello che i mercati già scontavano da tempo nei prezzi. La FED taglierà il costo del denaro a settembre e di nuovo nei mesi seguenti.
Con la frase “è arrivato il momento”, Powell ha confermato che da adesso in avanti la direzione è chiara sui tassi con il passo che sarà dettato dai futuri dati macro, soprattutto di inflazione e occupazione, dall’outlook e dai rischi.
Powell ha sottolineato anche che vuole evitare un raffreddamento del mercato del lavoro e che c’è maggiore confidenza sul rientro dell’inflazione verso il target del 2% nel 2025.
La FED ha ampio spazio di manovra adesso, ha rimarcato Powell, e anche queste parole hanno dato tranquillità ad un mercato azionario che assieme a quello obbligazionario ha festeggiato con nuovi rialzi nei prezzi.
A settembre, quindi, saranno sicuramente 25 i punti base di taglio nei tassi nell’ultimo FOMC prima delle elezioni presidenziali americane del 5 novembre. I repubblicani hanno visto in questa mossa di Powell un assist alla Harris, ma in realtà i dati economici sollecitavano da mesi questa mossa. Attendere potrebbe strozzare pericolosamente l’economia.
A dare il lasciapassare a Powell per agire in tal senso anche la clamorosa stima in eccesso di oltre 800 mila unità del numero dei posti di lavoro creati negli USA tra aprile 2023 e marzo 2024. Le cose, quindi, vanno meno bene di quello che si sapeva fino ad oggi e pragmaticamente la FED ne prende atto.
Forex: EUR/USD si potrebbe spingere fino a 1,16/1,17
Occhi puntati quindi su settembre quando anche la BCE dovrebbe tagliare il costo del denaro vista la congiuntura economica molto fiacca soprattutto in Germania. I dati Pmi composite di agosto mettono proprio l’Eurozona in coda rispetto ai numeri di USA, Giappone, UK e Australia.
EUR/USD naturalmente ha accolto la notizia del futuro taglio dei tassi FED festeggiando con un corposo rialzo. Di fatto formalizzata una figura di testa e spalla rialzista che stava prendendo forma da febbraio 2024. Obiettivo rialzista che era da incastrare teoricamente tra 1,12 e 1,13, un livello effettivamente ormai a portata stando alla chiusura della scorsa settimana.
Livello comunque non irrilevante dal punto di vista tecnico visto che qui troviamo il massimo di luglio 2023. Andare oltre aprirebbe scenari bullish ben più importanti per EUR/USD che si potrebbe spingere fino a 1,16/1,17.
Probabile quindi una fase di stasi sul cambio fino ai primi dati macro di settembre che potranno fornire conferme o smentite alle ipotesi aggressive sul taglio dei tassi americani espresse dai mercati oggi.