Rand sudafricano che, a dispetto della sua estrema correlazione negativa con la volatilità dei mercati azionari, sembra tenere in un contesto che potremmo definire di distribuzione dopo aver realizzato i minimi storici. Le tensioni geopolitiche sembrano paradossalmente aver avvantaggiato il rand.
A favorire il rand probabilmente anche quel poderoso rally dell’oro sempre più vicino ai 2 mila dollari l’oncia sull’onda delle tensioni medio orientali che rendono il metallo giallo l’ideale porto sicuro verso cui convergere nei momenti di incertezza geopolitica.
Avevo già dedicato al rand sudafricano un articolo un mese fa, nello specifico a USD/ZAR (USD/ZAR, il massimo è quello giusto per accumulare Rand).
In quell’occasione avevo scritto “L’analisi tecnica sembra suggerire quindi un approccio di prudenza, con la possibilità di accumulare rand confidando non solo nella tenuta di area 19,50, ma anche nello sfondamento della up trend line che passa dalle parti di 18,8. A quel punto una discesa di USD/ZAR fino ai reali obiettivi di questo movimento auspicabile verso il basso, ovvero i minimi estivi posizionati poco sotto 17,50, sarebbero lo scenario più probabile. Considerando che sta per iniziare il periodo storicamente negativo in termini stagionali per il dollaro americano la cui estensione potrebbe durare fino alla fine dell’anno, l’ipotesi di un repricing del rand non sembra così improbabile”.
Per il momento è andata effettivamente così anche se lo sfondamento verso il basso di 18,8, seppur sollecitato, non è ancora avvenuto. Ma interessante è anche l’andamento grafico di EUR/ZAR sul quale sta per essere sollecitato un importante livello tecnico.
EUR/ZAR: attenzione a zona 18,5
Dopo aver superato il tasso di variazione annuo record del 20%, per EUR/ZAR la fase distributiva potrebbe trasformarsi in qualcosa di più, con un definitivo sfondamento della uptrend line che guida dalla primavera 2022. Un movimento questo che alimenterebbe attese concrete per un ritorno in zona 18,50, l’obiettivo più ambizioso che può avere un possessore di rand. Strategia quindi di mantenimento dello short EUR/ZAR, ma con upgrade, quindi incremento delle posizioni lunghe, solo sotto 19,30, il minimo di luglio.
L’inflazione di settembre è aumentata in Sudafrica come previsto del 5,4% su base annua dal 4,8% di agosto. Siamo al secondo mese consecutivo di accelerazione ma questo non dovrebbe aumentare le possibilità di un nuovo rialzo dei tassi di interesse da 25 punti base nel prossimo meeting di politica monetaria del 23 novembre. Le motivazioni della rinnovata spinta inflazionistica in Sudafrica sono da ricercare in cibo e prezzi delle benzine; infatti il dato "core" di inflazione rimane all’interno della banda 3-6% con un raffreddamento al 4.5% dal 4.8%.
La SARB (South African Reserve Bank) può permettersi di rimanere alla finestra adottando una certa cautela nei toni per evitare di affossare un rand che, per mantenere appeal verso gli investitori esteri, deve continuare ad avere tassi reali positivi competitivi con le currency occidentali.