Che fine ha fatto lo yen come valuta rifugio nei momenti di tensione sui mercati finanziari? E il presunto smantellamento di miliardi di posizioni corte di yen per l’esaurimento della strategia di carry trade che avrebbe provocato disastri sui mercati dove si è visto?
Nulla di tutto ciò ha preso forma nelle ultime settimane. I mercati azionari americani dopo gli ennesimi massimi storici sono entrati in fibrillazione e USD/JPY ha continuato a salire. Il carry trade è più vivo che mai dopo che la Federal Reserve ha lasciato intendere che probabilmente siamo vicini alla fine del ribasso dei tassi e la Bank of Japan che difficilmente i tassi giapponesi saliranno.
Insomma, tante attese che sono andate smentite con un USD/JPY sempre più vicino a quei massimi dell’anno che consigliarono alla BoJ un intervento sul mercato valutario.
Forex: USD/JPY, target in area 140
Recentemente è stato pubblicato il dato sul Pil giapponese che, come da attese, ha evidenziato una crescita trimestrale dello 0,2% con i consumi interni contributori netti mentre l’export ha sottratto crescita soprattutto a causa del rallentamento cinese. Il punto delicato è che purtroppo il dato della domanda interna è stato alterato da un taglio una tantum delle tasse che non potrà offrire i suoi benefici nei mesi a venire. Per questo il governo Ishiba ha in programma nuovi stimoli fiscali che potrebbero muovere verso l’alto l’inflazione costringendo la BoJ a mosse sui tassi di interesse che in quel caso favorirebbero lo yen. Il mercato stima al massimo 45 punti base di aumento nei tassi entro i prossimi 12 mesi.
Troppo poco visto il probabile stop nel ribasso dei tassi americani che continua a rendere molto conveniente investire in biglietti verdi e sfruttare il carry di rendimento.
Osservando il grafico di USD/JPY comprendiamo molto bene quanto efficace sia risultata l’analisi tecnica nell’intercettare il minimo di area 140 a settembre. Un minimo già visto alla fine del 2023 e che gli ottimisti sullo yen sperano possa rappresentare una ideale linea del collo di un testa e spalla ribassista.
Solo ipotesi vista la violenza con cui il cambio è risalito verso 160.
Se i massimi della scorsa settimana rappresentano un ideale spalla destra lo scopriremo nelle prossime settimane e non mi dispiacerebbe assistere ad una price action chiara verso il basso magari condita da una figura tipica di inversione come una shooting star oppure un bearish engulfing pattern settimanale.
Antenne dritte quindi per puntare in prima battuta ad uno short USD/JPY con target 140/142. Verso l’alto naturalmente la resistenza principe (e forse il livello di sopportazione massimo della BOJ) rimane quell’area di 160 dalla quale a luglio partirono le quattro settimane consecutive di ribasso.