Non si ferma la svalutazione dello yen, una tendenza che adesso comincia ad assumere contorni inquietanti oltretutto arricchiti da rotture tecniche di un certo spessore. A partire da EUR/JPY.
A poco sono servite le dichiarazioni di diversi esponenti della Banca centrale e del Governo. Da quando è stato dichiarato che le autorità sono pronte ad intervenire sul mercato forex 24 ore al giorno lo yen è andato solo giù.
Sbriciolando area 170 contro euro e superando quella che sembrava la linea nella sabbia fissata dalla Bank of Japan (BoJ) prima di difendere lo yen con interventi sul mercato valutario, ovvero 160 nel rapporto di cambio USD/JPY. Su quest’ultimo siamo tornati ai livelli del 1986.
Forex: Yen, un cambio di tendenza è improbabile
Essere rimasti "dovish" nell’ultimo meeting di politica monetaria in un contesto dove diversi paesi stanno mettendo in chiaro che non muoveranno quest’anno il costo del denaro (Australia, Norvegia, forse Stati Uniti), ha fatto da detonatore ad una debolezza dello yen ormai cronica ed aggravata dalla notizia che l’inflazione di Tokyo prevista per giugno sarà nettamente superiore al 2%, ma soprattutto in accelerazione. Considerando la stretta relazione tra l’inflazione della capitale e quella nazionale è evidente che i tassi reali diventeranno ancora più negativi togliendo appeal alle obbligazioni (e alla valuta) giapponesi.
A tutto questo si aggiunge l’innegabile fattore tassi americani che rema contro lo yen. Tassi Usa che hanno smesso di scendere dopo l’ultimo meeting FED continuando ad offrire un carry di rendimento reale importante e che rende preferibile rimanere sul dollaro vendendo quelle valute che non sono in grado di ripagare almeno l’inflazione con i propri rendimenti nominali.
Gli speculatori che operano sul mercato dei futures non smantellano le loro posizioni short sullo yen che permangono a livelli record. Da una parte questo limita un sell off violento sulla divisa nipponica per carenza di venditori, ma dall’altra chiarisce quanto improbabile sia oggi un cambio di tendenza. Solo interventi decisi sul mercato valutario da parte della BoJ nell’immediato potrebbe cambiare la direzione del vento. Ma sempre in maniera provvisoria.
Forex: EUR/JPY, la chiusura sopra 170 non promette nulla di buono
Per EUR/JPY la chiusura di giugno sopra 170 non promette nulla di buono con il rischio di assistere ad una persistente debolezza addirittura fino a 190, zona di prezzo dove troviamo i due terzi di ritracciamento dell’intero ribasso cominciato al culmine della bolla speculativa immobiliare giapponese ad inizio anni 90. A quell’epoca EUR/JPY viaggiava attorno a 250, ovviamente cambio rettificato vista l’inesistenza al tempo della moneta unica europea.
Parola a questo punto alla Banca centrale giapponese che dovrà scegliere se utilizzare le riserve valutarie per rintuzzare temporaneamente gli attacchi speculativi dei mercati, oppure impostare una strategia di lotta all’inflazione e alla svalutazione più efficace aumentando i tassi. Ovviamente penalizzando consumatori e imprese. Scelte difficile all’orizzonte per il Giappone.