I più attenti osservatori ed esperti di analisi tecnica di fronte ad un grafico come quello di EUR/TRY non potevano che prendere una decisione nelle scorse settimane. Vendere TRY. Sono tanti i motivi, soprattutto di natura tecnica ma anche di fiducia del mercato, che da un decennio accompagnano il bull market del cross EUR/TRY.
EUR/TRY dal 2015 non ha mai archiviato la chiusura di mese sotto la media mobile a 1 anno. Un comportamento molto efficace nel permettere, a chi avesse voluto seguire una strategia trend following, di ottenere profitti facili con una strategia indubbiamente dispendiosa visto il costo sottostante legato agli alti tassi di interesse turchi. Dispendiosa ma a senso unico.

Una strategia che non si è smentita nemmeno in questo inizio di 2025. Analisi tecnica che si rivela un eccezionale strumento in grado di segnalare in anticipo quando l’aria "bearish" attorno alla lira cambierà. Evidente che il momento oggi non è ancora quello giusto.
Il dato di inflazione turca di febbraio è andato ben oltre le aspettative con un aumento di “appena” il 39%, sotto al 39,9% atteso e al 42% di gennaio. Il processo di disinflazione è in corso, ma si può scommettere sul fatto che dazi e svalutazione porteranno nuove pressioni sui prezzi al consumo locali e proprio su questa sembra voler scommettere il mercato.
Tutti dati che sembrerebbero però supportare nuovi tagli da parte di una Banca centrale che da dicembre ha abbassato il costo del denaro al 42,5% dal 50% (Central Bank of Turkey: origini, storia e sviluppo della Banca).
Turchia: in arrivo nuove pressioni sui prezzi al consumo
Il mercato swap stima almeno un altro 16% di riduzione nei tassi che nei prossimi 12 mesi si dovrebbero assestare al 27%. Un taglio nel costo del denaro che avrebbe però come effetto positivo il più facile accesso al credito a beneficio della crescita, ma dall’altro lato quello di rendere meno appetibile la carta turca in termini di rendimento offerto.
La lotta all’inflazione sta avendo successo, ma la prospettiva di nuove corpose riduzioni nel costo del denaro non piace al mercato che vuole essere ripagato adeguatamente per il rischio.
La lira turca subisce la pressione delle vendite con i minimi storici contro euro appena ritoccati che porteranno inevitabilmente nuove pressioni sui prezzi al consumo con l’effetto perverso di una Banca centrale che vedrà sempre più ristretti i margini di manovra per rilanciare la crescita. Il tutto con sullo sfondo la corsa al riarmo dell’Europa a cui la Turchia, non esattamente uno stretto alleato di Putin, guarda con interesse strategico.