Sempre vicino ai suoi minimi storici del 2020, il rand sudafricano sembra soffrire il clima di incertezza e volatilità sui mercati finanziari. Divisa tipicamente correlata ai mercati azionari per effetto della sua natura ciclica con un’economia orientata all’export di materie prime, quella sudafricana ha mostrato la sua fragilità dopo la pubblicazione di un dato sul Pil particolarmente negativo nel quarto trimestre dell’anno.
La contrazione dell’economia in Sudafrica è stata del 1,3% su base trimestrale con sette dei dieci settori in negativo. Male anche le esportazioni che si sono ridotte di oltre il 4%, ma male anche le importazioni in contrazione dello 0,8% a dimostrazione di consumi interni che latitano. Ad aumentare la pressione sull’economia sudafricana anche la riduzione della spesa pubblica nel quarto trimestre nell’ordine dello 0,7%.
Le previsioni degli analisti non sembrano essere orientate all’ottimismo con un primo trimestre che dovrebbe chiudersi in negativo dello 0,5% formalizzando la recessione economica. Con il calo delle esportazioni torna a far vedere un segno meno (-2,6% sul Pil) anche il deficit corrente dopo diversi mesi di surplus.
Rand sotto pressione, pesa avversione al rischio
Tutte indicazioni che non possono che mettere sotto pressione il rand sudafricano. Unica buona notizia il cambio di outlook nel rating da parte dell’agenzia S&P che ha passato la "BB-" da outlook "neutrale" a "positivo", preludio di un upgrade.
Tecnicamente per USD/ZAR la situazione rimane ancora decisamente bullish con area 18,5 a fare da tappo ai tentativi del dollaro di andare a ritoccare i massimi del 2020. Dopo il test di ottobre USD/ZAR ha di nuovo tentato l’attacco alle resistenze, per ora senza successo. In caso di break rialzista il target successivo sarebbe da posizionare in area 19,5, il massimo dei tempi Covid a marzo 2020.
L’appetito per il rischio non sembra in questo momento essere dei migliori e questo naturalmente zavorra il rand sudafricano. Non mi sento però di escludere un ritorno almeno in zona 18 dove si posiziona la neck line di un ipotetico testa e spalla ribassista. Uno sfondamento verso il basso di questo supporto sarebbe il segnale ideale per assistere finalmente ad una fase più distesa per il rand (e forse anche per i mercati finanziari in generale) con un ritorno in zona 17,5 che appare possibile. Per chi sposa la linea di andare contro tendenza sugli eccessi questa potrebbe essere una possibile strategia posizionando però lo stop loss sopra il massimo di 18,7.
Rand sudafricano che rimane comunque una divisa poco interessante sia lato tassi reali offerti che lato prospettive di crescita e sulla quale al momento non farei investimenti diretti in ottica di medio lungo termine.