Cosa fare con la sterlina inglese? Quali le prospettive per GBPUSD? Il dilemma sorge spontaneo osservando alcuni grafici relativi all’andamento della divisa britannica, soprattutto se messa a confronto con quella americana. Meglio investire su titoli di Stato inglesi che offrono rendimenti netti superiori al 4% oppure in titoli americani che quel 4% lo offrono sì ma solo lordo? Un bel dilemma di asset allocation valutaria che ruota attorno al cambio GBPUSD, comunemente noto come Cable.
Cable: il ruolo della Bank of England
La settimana scorsa la banca centrale inglese ha alzato come da previsioni i tassi di interesse di 25 punti base al 5,25%. Un paio di membri della BOE volevano di più, ma alla fine il seppur moderato rallentamento dell’inflazione e dell’economia ha spinto alla prudenza il board. I tassi rimarranno alti a lungo e altre misure di rialzo saranno attuate se necessario. Un disco che stiamo ascoltando anche da altre campane e che pure la Bank of England ha ripetuto come un mantra. Di tagli per il 2023 non se ne parla. Inflazione e dati di crescita saranno decisivi nel disegnare la mappa futura dei tassi inglesi.
La BOE non prevede una recessione economica ma ammette che i rischi sono significativi. La disoccupazione è in aumento, l’inflazione in calo, anche se ben più elevata del target 2% e la stessa banca centrale non la vede rientrare nei ranghi entro il 2025. Solo una recessione potrebbe accelerare il passo di rientro. Il mercato per il momento continua a vedere un altro rialzo dei tassi (massimo due) entro fine 2023, con un picco al 5,75% ben diverso dal 6,5% di inizio luglio.
GBPUSD: cosa dice il quadro grafico
Tutto questo si riverbera sull’andamento nervoso di una sterlina che ha tentato nelle scorse settimane l’assalto alle resistenze di lungo periodo. Senza successo. La barriera di 1,30 contro la quale si è schiantato il Cable a luglio è fondamentale per un cambio di view di lungo periodo sulla sterlina. Qui troviamo infatti il 38,2% di ritracciamento di Fibonacci dell’intero bear market cominciato nel 2014 e la trendline ribassista che scende da quei massimi e unisce i punti decrescenti di questa lunga fase negativa.
Andando nel breve periodo, il valicare la media mobile a 200 giorni a fine 2022 ha dato un importante impulso alla sterlina con minimi crescenti che trovano proprio in area 1,27 un punto ideale sul quale rilanciare l’azione di attacco alla resistenza di 1,30. La media mobile a 200 giorni di 1,23 rimane l’ultimo sostegno utile per considerare ancora “bull” il trend del Cable.
I prossimi dati macro saranno fondamentali per disegnare le future strategie su tassi e valute di valute importanti come il dollaro americano e la sterlina. Non mancheranno fenomeni di volatilità da sfruttare operativamente.