Questa settimana sarà molto importante per la Turchia, in quanto giovedì la Banca centrale si esprimerà sui tassi d'interesse. Non è questo un meeting come tutti gli altri, perché è il primo dopo le elezioni presidenziali che hanno visto trionfare nuovamente Recep Tayyip Erdogan, che ora sarà alla guida del Paese per altri cinque anni. Soprattutto, bisognerà vedere se ci sarà la tanto auspicata inversione nella politica monetaria rispetto a quella poco ortodossa che il presidente turco ha imposto ai banchieri centrali per tanti anni.
La visione di Erdogan è stata quella di tagliare continuamente i tassi d'interesse per sostenere la crescita, a costo di un'inflazione che era arrivata recentemente oltre l'80% e di una svalutazione monetaria che aveva portato la lira turca ad aggiornare costantemente i minimi storici nei confronti del dollaro americano. Il leader turco ha parlato nei giorni scorsi di flessibilità nella conduzione della politica monetaria, il che viene visto come una maggiore apertura verso misure più convenzionali rispetto a quelle adottate in passato.
Il discorso del nuovo governatore della
Central Bank of Turkey, Hafize Gaye Erkan, sarà di estrema importanza per vedere se c'è realmente un cambiamento di rotta, unitamente all'entità di un rialzo dei tassi d'interesse che gli economisti si aspettano al 20% dall'8,5% attuale e che
sarebbe il primo da marzo 2021.
Banca di Turchia: ecco le previsioni degli analisti sui tassi
Le decisioni in tema di politica monetaria delle autorità turche sono sempre molto controverse e navigano sovente in acque incerte. Per questo, gli analisti sono tra di loro anche parecchio distanti nelle previsioni su quanto accadrà giovedì in merito alla stretta sul tasso di riferimento.
Gli economisti di Goldman Sachs stimano che l'istituto centrale si spingerà fino a un rialzo del 40%. Più contenute sono le proiezioni di Bank of America, che vede il tasso salire al 25%. Tuttavia, la banca americana vede la possibilità di una sorpresa al ribasso, che non sarebbe di certo la prima nella storia recente della Banca di Turchia. Zumrut Imamoglu, economista di BofA, ritiene che ci sarà "una svolta graduale", pertanto sarà "meno probabile la prospettiva di un grande aumento una tantum".
In linea con le previsioni generali del 20% è Christian Wietoska, analista di Deutsche Bank, che cita la comunicazione del nuovo governatore sull'impegno delle autorità per la stretta monetaria e la gestione delle misure macroprudenziali.
Altri esperti di mercato fanno stime più contenute, in ragione del fatto che Erdogan rimane riluttante a un passaggio radicale rispetto a un credo che ha portato avanti per tanto tempo. Société Générale SA e Bloomberg Economics, prevedono un aumento del costo del denaro al 15%, mentre per Standard Chartered Plc, il tasso di riferimento salirà a non più del 14%.