Come da attese, la Banca Centrale Europea ha annunciato una riduzione di 25 punti base dei tre tassi di riferimento. Questa decisione porta i tassi sui depositi presso la Banca centrale al 2,75%, quelli sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,90% ed i saggi sulle operazioni di rifinanziamento marginale al 3,15%.
Sono tre i fattori che hanno guidato la decisione dell'Eurotower: le attuali prospettive di inflazione, la dinamica dell'inflazione di fondo e l'efficacia della trasmissione della politica monetaria.
Il Consiglio direttivo ha evidenziato che il processo disinflazionistico è in corso e che l'inflazione dovrebbe tornare a stabilizzarsi in quota 2% nel corso dell'anno. Spinte rialziste arrivano dall'inflazione interna a causa dell'adeguamento di salari e dei prezzi agli aumenti passati.
Le condizioni di finanziamento continuano ad essere definite "rigide" e l'approccio nelle prossime riunioni della BCE sarà ancora basato sui dati, prendendo decisioni in base alle nuove informazioni economiche e finanziarie disponibili.
Mentre è in corso la conferenza stampa di Christine Lagarde, che è possibile seguire su questa pagina, l'Euro Stoxx 50 quota in rialzo dello 0,7%, il FTSE Mib segna un +0,2%, l'Euro/Dollaro è piatto a 1,0419 ed il rendimento del decennale emesso dal Tesoro segna un rialzo di 3 punti base al 3,59%.
I punti salienti del comunicato della BCE
Vediamo i punti salienti che emergono dalla lettura del comunicato emesso al termine della riunione della BCE.
- La decisione della BCE scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.
- Il processo disinflazionistico è ben avviato anche se l’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo.
- Le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perché la politica monetaria rimane restrittiva.
- La BCE seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione.
Le reazioni degli analisti
"Come previsto, la BCE ha effettuato il quinto taglio dei tassi da 0,25% in questo ciclo di allentamento monetario, riaffermando la tesi secondo cui la disinflazione è ancora in corso", ha commentato Simon Dangoor, Head of Fixed Income Macro strategies di Goldman Sachs Asset Management.
"Prevediamo ulteriori tagli consecutivi fino a giugno, dato che l'inflazione continua a scendere e i rischi relativi alla crescita persistono. La BCE potrebbe dover prolungare il proprio ciclo di tagli fino alla seconda metà dell'anno qualora le prospettive di crescita dovessero ulteriormente deteriorarsi".
Morgane Delle Donne, Head of Investment Strategy Europa di Global X, ha riferito che "la decisione della BCE di tagliare i tassi di 25 punti base, mentre la Fed sembra intenzionata a mantener i tassi fermi più a lungo, evidenzia una crescente divergenza di politica monetaria tra le due aree".
"Il PIL dell'Eurozona rimane stagnante, e le condizioni economiche si stanno ulteriormente deteriorando in Francia e Germania. Pur riconoscendo che l'inflazione non è ancora tornata all'obiettivo, la BCE sembra più concentrata sul sostegno alla crescita, privilegiando la stabilità economica rispetto ai potenziali rischi inflazionistici".
"Al contrario, gli Stati Uniti e il Regno Unito continuano a bilanciare le persistenti preoccupazioni per l'inflazione con la resilienza economica, con prospettive di policy molto diverse per i prossimi mesi. La reazione attenuata del mercato implica che questa divergenza è già pienamente prezzata dagli investitori.”
Riunione BCE: il comunicato integrale
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. In particolare, la decisione di ridurre il tasso sui depositi presso la banca centrale, mediante il quale il Consiglio direttivo orienta la politica monetaria, scaturisce dalla valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria.
Il processo disinflazionistico è ben avviato. L’inflazione ha continuato a evolvere sostanzialmente in linea con le proiezioni dei nostri esperti e dovrebbe tornare all’obiettivo del Consiglio direttivo del 2% a medio termine nel corso dell’anno. Le misure dell’inflazione di fondo suggeriscono perlopiù che si attesterà stabilmente intorno all’obiettivo. L’inflazione interna resta elevata, principalmente perché salari e prezzi in determinati settori si stanno ancora adeguando al passato incremento dell’inflazione con considerevole ritardo. La crescita delle retribuzioni si sta però moderando secondo le attese e i profitti ne stanno parzialmente attenuando l’impatto sull’inflazione.
Le recenti riduzioni dei tassi di interesse decise dal Consiglio direttivo rendono gradualmente meno onerosi i nuovi prestiti a imprese e famiglie. Al tempo stesso, le condizioni di finanziamento continuano a essere rigide, anche perché la politica monetaria rimane restrittiva e i passati rialzi dei tassi di interesse si stanno ancora trasmettendo ai crediti in essere; alcuni prestiti in scadenza sono quindi rinnovati a tassi più elevati. L’economia sta ancora affrontando circostanze avverse, ma l’aumento dei redditi reali e il graduale venir meno degli effetti della politica monetaria restrittiva dovrebbero sostenere una crescita della domanda nel corso nel tempo.
Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2% a medio termine. Per definire l’orientamento di politica monetaria adeguato, seguirà un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono adottate di volta in volta a ogni riunione. In particolare, le decisioni del Consiglio direttivo sui tassi di interesse saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi.
Tassi di interesse di riferimento della BCE
Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di ridurre di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della BCE. Pertanto, i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2,75%, al 2,90% e al 3,15%, con effetto dal 5 febbraio 2025.
Programma di acquisto di attività (PAA) e Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (PEPP)
I portafogli del PAA e del PEPP (pandemic emergency purchase programme) si stanno riducendo a un ritmo misurato e prevedibile, dato che l’Eurosistema non reinveste più il capitale rimborsato sui titoli in scadenza.
Operazioni di rifinanziamento
Il 18 dicembre scorso, con il rimborso dei restanti importi ricevuti dalle banche nell’ambito delle operazioni mirate di rifinanziamento a più lungo termine, si è conclusa questa parte del processo di normalizzazione del bilancio.
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Il Consiglio direttivo è pronto ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sull’obiettivo del 2% a medio termine e per preservare l’ordinato funzionamento del meccanismo di trasmissione della politica monetaria. Inoltre, lo strumento di protezione del meccanismo di trasmissione della politica monetaria può essere utilizzato per contrastare ingiustificate, disordinate dinamiche di mercato che mettano seriamente a repentaglio la trasmissione della politica monetaria in tutti i paesi dell’area dell’euro, consentendo così al Consiglio direttivo di assolvere con più efficacia il proprio mandato della stabilità dei prezzi.
La Presidente della BCE illustrerà i motivi di tali decisioni nella conferenza stampa che avrà luogo questo pomeriggio alle 14.45 (ora dell’Europa centrale).